Le spese della Difesa si scaricano sul personale, presentato in parlamento il DL sui tagli al personale. Ancora problemi per gli F 35, contestate 365 carenze e potrebbero saltare i costi.

Era NOTO DA TEMPO , esattamente da quando Mario Mauro portò in tutta fretta, senza nessun tipo di concertazione con il personale militare, in consiglio dei ministri l’ 8 Agosto 2013 i 2 provvedimenti sui pesantissimi tagli al personale della difesa, NELLO STESSO GIORNO  lo stesso CdM decideva la proroga del blocco dei contratti fino al 31 dicembre 2014
Ora, come da procedura i  DL sui TAGLI AL PERSONALE , noti da tempo, sono stati trasmessi all’esame delle Commissioni Parlamentari per i passaggi di rito. Militari senza Rappresentanza e Tutela saranno tagliati da una politica disattenta senza ascolto e nessuna concertazione ?  Cassa integrazione e licenziamenti saranno introdotti nelle ff.aa.  saranno mascherate con altre definizioni , rispettivamente sono definite “  uscita anticipata dal servizio  e pensionamenti forzati “. 
INTANTO, a proposito di SPESE,  MENTRE SI PROPONGONO TAGLI DA MACELLERIA SOCIALE PER I MILITARI con il taglio di 43 mila posti di lavoro ( tra spending review e revisione strumento militare ) che saranno persi per sempre, leggiamo di ennesi problemi per l’ F 35.   

* Doppia grana per gli F-35 Gli ispettori del Pentagono contestano 365 carenze nei controlli di qualità. E il blocco dei fondi governativi Usa rischia di far saltare le previsioni su prezzi e tempi di Una doppia grana per il supercaccia F-35, il programma militare più costoso e travagliato della storia. La prima viene direttamente dall`ispettorato del Pentagono, con un rapporto durissimo sul progetto. Secondo il Defense Department`s Inspector generai sarebbe stato gestito in modo scadente – letteralmente “shoddy” – dalle principali aziende, ossia la Lockheed statunitense e la britannica Bae. I funzionari di Washington hanno evidenziato ben 365 carenze nei controlli che dovrebbero garantire la qualità del programma. La maggioranza delle critiche riguardano le componenti meccaniche dell`aereo: la fusoliera, il tettuccio che dovrebbe permettere la visione panoramica; gli apparati per l`ossigeno, gli strumenti per l`atterraggio. Le ispezioni sono state realizzate nel corso del 2012 e nei primi mesi di quest`anno. Con il risultato di non potere certificare che la Lockheed stia “applicando con rigore i processi di progettazione, produzione e verifica della qualità”. L`azienda ha replicato sostenendo che tutti gli aspetti critici sono in via di soluzione: nessuna delle deficienze riscontrate provoca problemi alla sicurezza dei velivoli già consegnati. I supervisori del Pentagono adesso vogliono esaminare anche la situazione dei motori e soprattutto quella del software, fondamentale per le prestazioni del supercaccia. Il generale Christopher Bogdan, l`ufficiale che guida il programma, ha più volte sottolineato che proprio il software è l`aspetto più rischioso del nuovo progetto. Ma le ispezioni attualmente sono ferme per il blocco del budget del governo americano, che sta paralizzando la pubblica amministrazione statunitense. Lo scontro al Congresso tra repubblicani e democratici ha infatti determinato la fine di tutti i finanziamenti. Proprio da questo fronte arriva la seconda minaccia per I`F-35. Lo ha dichiarato il generale Bogdan: “II blocco dei fondi sta determinando effetti negativi sulle prove in volo e i test su altri aspetti del programma, come la messa a punto, la consegna degli aerei e la manutenzione di quelli già in servizio. C`è il rischio di ritardi e di cancellazioni degli ordini”. Il timore dell`alto ufficiale è che salti la pianificazione del progetto, indispensabile per recuperare i ritardi accumulati e soprattutto per limitare il costo dell`F-35, lievitato negli ultimi anni. Il personale militare impegnato nella produzione e nei test infatti si è fermato a causa dello stop ai finanziamenti. E molti dei fornitori hanno smesso di lavorare alla luce dell`incertezza nei pagamenti del governo. La Pratt & Whitney, responsabile per i motori del jet, ha sospeso parte delle operazioni. La Lockheed invece ha dichiarato che proseguirà nelle attività finché non riceverà uno stop esplicito da Washington. Ma senza la supervisione dei funzionari del Pentagono incaricati di certificare componenti e velivoli l`intero progetto rischia di arenarsi nel giro di pochi giorni. L`Italia ha formalizzato il 27 settembre l`acquisto dei primi sei F-35. Faranno parte del sesto e del settimo lotto di produzione. Stando ai dati del Pentagono, il prezzo per ogni esemplare del sesto lotto sarà di 103 milioni di dollari, mentre per quelli del settimo dovrebbe scendere a 93 milioni. La cifra non include però il costo dei motori (circa 25 milioni) e quello destinato a logistica, pezzi di ricambio e manutenzione. Adesso bisognerà vedere quanto lo scontro politico tra il presidente Obama andrà a pesare sui contribuenti Italiani.   

* Tratto da articolo di Gianluca Difeo per espresso.it ( doppia grana per gli F 35 ) 

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