RIORDINO DELLE CARRIERE DELLE FF AA ? Poco più che un aumento dei Parametri ! Il nulla per i Graduati,massa delle FF.AA dei prossimi anni. Un contentino che sconcerta. Anche i Marescialli dicono NO

Assodipro Nazionale. Il presidente Salvatore Rullo

Se si potesse fare oggi, tra tutto il personale non direttivo delle FF.AA, un referendum sul RIORDINO, rispondendo alla domanda ” Sei favorevole alle modifiche presentate sul riordino delle carriere dei militari, le stesse modifiche ti soddisfano ?  ” Sei soddisfatto delle risorse per il contratto e degli 80 euro che non si sà che fine fanno ?” SI o NO ? ” .

Sicuramente vince il NO, a larga maggioranza.

“ Nella giornata del 15 novembre 2016 si è assistito con sconcerto ad una delle pagine più nere di sempre per oltre 80 mila Graduati e militari di truppa di Esercito, Marina e Aeronautica esclusi da un riordino dei ruoli.. “. Così inizia il comunicato diffuso ieri da alcuni delegati CoCeR del Comparto Difesa, sembra che siano sette ( tra questi VOTANO EI e DI PIETRA per l' AM tra i più impegnati e attivi),  a dimostrazione che il coraggio, gli attributi e la dignità a rappresentare non sono beni acquistabili e che, in gran parte, purtroppo, trionfa sempre lo spirito di Sindacato Giallo che soffoca un sistema di rappresentanza obsoleto, in molti casi fatto da piccole comparse, presenti solo gerarchicamente, che non rappresentano e non lottano concretamente per tutelare migliaia di colleghi orfani di diritti e tutele sindacali.  
Nel comunicato dei delegati graduati si legge anche, tra l’altro : “ durante l’incontro con lo Stato Maggiore Difesa i delegati del CoCeR Categoria D hanno, con rammarico e indignazione, abbandonato il tavolo di confronto dive si illustrava un riordino sordo alle richieste “ . il Comunicato si chiude chiedendo un intervento del ministro Pinotti al fine di trasformare un “ contentino “ in ben altro. Tra i dubbi che ancora si leggono tra le righe delle slide presentate , per quanto riguarda le risorse per il riordino, legate anche a risparmi di spesa “previsti” appare evidente che, un provvedimento atteso, sbandierato, diffuso nelle basi in decine di versioni colme di aspettative, non solo economiche, venduto come la pelle dell’orso prima di abbattere lo stesso e come pseudo motivazione di una proroga del mandato CoCeR, si stia trasformando in un quasi esclusivo aumento delle tabelle parametrali. 
Poco più di un appendice ad un contratto !  
FORSE perché le risorse per il rinnovo contrattuale, ad oggi, dopo 7 ( SETTE ) anni di blocco degli stessi ed una sentenza del Luglio dello scorso anno che “ sblocca il blocco “ , in attesa che il governo avvii la concertazione ( cosa si aspetta ancora ? ) prevedono un aumento di  “ ben “ 10/15 euro netti mensili medi. 
Si può chiamare RIORDINO , un provvedimento che poco più di nulla dà al ruolo più debole e più bisognoso di veri diritti e tutele sindacali ? Il ruolo che tra pochi anni costituirà circa il 70 % del totale degli appartenenti ad EI, AM, MM ?Nella logica dei tagli che colpisco il personale militare, figli della “ revisione strumento militare “( riduzione del personale da 182 mila a 150 mila), e nella logica perversa ed anti sociale del principio “ si deve tagliare il costo del personale per avere più risorse da destinare ad investimenti per armamenti e industria” si inserisce diabolicamente, sposando le logiche citate, un Riordino che non riordina e che da poco più che mance e non per tutti. Il disegno continua ad essere applicato : Tagliare il personale, riorganizzare e chiudere Enti con poche tutele per il personale, ridisegnare i numeri per avere una maggioranza di militari con redditi bassi, bloccati nella seconda parte della carriera lavorativa fino alla pensione, e ulteriormente penalizzati dal fatto di non avere fondi pensione, o casse che potrebbero alleviare una situazione pensionistica che li dipinge già come futuri poveri. 
Un Riordino è anche aspettative e dovrebbe ridisegnare veramente le carriere di tutti, con flussi disegnati di transiti di ruolo a cominciare dai più bassi.
Pare che stia arrivando un riordino “calato dall’alto” che colpisce e sconcerta “in basso”, almeno  lo si chiami in modo diverso.
Per quanto riguarda il Ruolo MARESCIALLI c'è altrettanto malcontento e tra i commenti che troviamo in rete vi sottoponiamo questo : «I periodi transitori hanno, quindi, il sapore di una presa in giro. Si cerca di illudere i marescialli Capi, sperequanti rispetto alle Forze di Polizia per effetto dei vecchi riordini. Gli si prospetta ora come una soluzione, una vecchia pratica: l’avanzamento sarà per promozioni “in terzi” e quindi sembrerebbe positivo. Tuttavia, lo spostamento in su della “linea del traguardo” (verrà inserito un ulteriore grado e le anzianità pregresse non verranno considerate) produrrà un effetto di trascinamento, vanificando il percorso di carriera».«A tutto ciò si va aggiungere il fatto che già ad oggi si matura l’anzianità di grado il 1 gennaio e gli avanzamenti avvengono al 31 dicembre successivo. 
Quindi un anno solare perso in modo incomprensibile. 
Se poi moltiplichiamo questo ritardo per ogni promozione prevista dalla progressione della scala gerarchica, i tempi si dilateranno di ulteriori 4/5 anni, con la difficoltà del raggiungimento del grado apicale a regime per la maggior parte dei colleghi».Invece pare che stia arrivando un riordino “calato dall’alto” che colpisce e sconcerta “in basso”, almeno  lo si chiami in modo diverso.

I Delegati Cat. B CoCeR AM dichiarano : ” I marescialli dell’Aeronautica Militare rigettano il metodo ed il merito della bozza presentata da SMD il 15 novembre 2016 ( leggi il comunicato fatto dai rappresentanti Marescialli, in LEGGI TUTTO

ROMA, 16 NOV. 2016 – LA MISURA E’ COLMA!!! I marescialli dell’Aeronautica Militare rigettano il metodo ed il merito della bozza presentata da SMD il 15 novembre 2016. Siamo il Ruolo che ha subito i maggiori danni giuridici, economici e morali dalle precedenti riforme e non vogliamo nè possiamo accettare le proposte presentateci, le quali dimostrano, ancora una volta, la distanza dei vertici dal cittadino in divisa. Questo non è un riordino delle carriere ma un’AGONIA del RUOLO PORTANTE delle FF.AA.. Dalla proposta ci saremmo aspettati dinamismo delle carriere ed equiordinazione, non ulteriori penalizzazioni. Non s’intravvede all’orizzonte un barlume di valorizzazione del ruolo, anzi, si chiede al personale che ha già sofferto i precedenti “DISORDINI“ e subito severissime valutazioni, di ritornare nel girone dell’inferno. Non possiamo sacrificare un serio riordino alle strettissime esigenze temporali e all’incertezza delle risorse. Il senso di responsabilità ci porta a non esprimere giudizi su quanto previsto per gli altri Ruoli, ma un dato deve essere chiaro alla Politica e ai Nostri Vertici: siamo ad un punto di non ritorno!!! Se necessario, sapremo farci da parte, lasciando ai nostri colleghi (circa 25.000 unità) di rappresentarsi singolarmente, con ogni mezzo previsto dalle leggi di questo Paese. Dopo aver ascoltato e letto attentamente le dichiarazioni degli ultimi giorni dei Ministri Pinotti ed Alfano, ci eravamo convinti che la musica fosse cambiata ma, evidentemente, non riusciamo a capire chi decide in questo Paese. Dopo i pareri e le osservazioni delle Commissioni Difesa (Parlamento) che, a più riprese, hanno sottolineato il forte disagio rappresentato da tutto il Ruolo e, in particolare, dai marescialli dell’Aeronautica Militare, per una riforma attesa da vent’anni, i “burocrati” vorrebbero farci ingoiare un altro rospo. Pertanto, i rappresentanti del Co.Ce.R. e dei Co.I.R. dell’Aeronautica Militare confluenti, riunitisi a Roma, all’unanimità rigettano la proposta di riordino presentata e, nella convinzione che il Governo voglia realmente realizzare la riforma delle carriere, chiedono un immediato incontro con il Sig. Ministro Pinotti per illustrare quanto già rappresentato ai Vertici e capire se le tesi dei burocrati sono condivise o meno dalla Politica. La riforma delle carriere rimane una preziosa opportunità per dare un servizio migliore al Paese. I Delegati COCER Categoria “B” PM SINESI Cosimo e PM CICALA Marco.

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