A cura di Assodipro Roma
*L`Italia dovrà ridurre drasticamente l`acquisto di caccia F35, l`ala del Pd contraria ai nuovi aerei militari sembra stia avendo la meglio, grazie anche alla sponda di Matteo Renzi che è alla ricerca di risorse da usare per iniziative economiche. Già ieri sera il premier ha fatto capire che da quel fronte si andranno a pescare soldi e Gian Piero Scanu, capogruppo Pd in commissione Difesa alla Camera sembra parecchio soddisfatto quando viene raggiunto al telefono: «Sugli F35 tra qualche giorno ci sarà l`assunzione formale di una posizione condivisa fra deputati e senatori Pd, partito e governo». La “posizione condivisa” sarà a favore di una riduzione drastica dei 90 caccia da comprare e dei relativi 14,3 miliardi necessari all`acquisto. L`entità del taglio non si conosce. Qualcuno parla addirittura di un dimezzamento ma Scanu preferisce non dare cifre: «La riduzione sarà consistente, forte. Per ora possiamo limitarci a questo aggettivo».
«Siamo convinti – dice Scanu – che ridurre l`acquisto degli F35 sia non solo possibile ma anche doveroso, per fare in modo che la minore spesa possa contribuire ad avviare la nuova stagione annunciata dal presidente Renzi».Si dice che l`ipotesi di tagliare i caccia piaccia poco a Giorgio Napolitano. Il presidente ha molto a cuore il rapporto con gli Usa e ha convocato per mercoledì una riunione del Consiglio supremo di difesa, l`organismo da lui presieduto e composto dal premier, dai ministri della Difesa, degli Esteri, dell`Interno, dell`Economia e dal capo di stato maggiore della difesa. Scanu a questo proposito, dice: «Non posso immaginare che questa convocazione possa intendersi come volontà di interferire in una legge dello Stato, che peraltro venne controfirmata dal presidente della Repubblica. La legge del 2012, dopo più di 30 anni di “regime commissariale”, riporta al Parlamento la titolarità piena riguardo alle decisioni da assumere sui sistemi d`arma. Non è nelle disponibilità del Consiglio prendere queste decisioni. Il rigore istituzionale del nostro presidente e tale da non fare minimamente sospettare una cosa del genere». D`altro canto, aggiunge Scanu, nessuno potrà dire che riducendo gli F35 l`Italia perderà dei soldi: «Non esiste nessuna penale per gli F35, già il governo Monti ridusse praticamente in una serata da 131 a 90 il numero degli F35, senza incorrere in alcun tipo di sanzione, per il semplice motivo che i contratti non esistono. Il Parlamento deciderà tenendo conto in maniera complessiva degli interessi del Paese».
*Tratto da articolo di ALESSANDRO DI MATTEO ( Costoso e inaffidabile il super jet è ancora a terra ) per il Secolo XIX
F35- M5S : “DALLA PINOTTI SOLO SPOT E NON IMPEGNI CONCRETI
” Serve dimezzamento spesa da subito non specchietti per allodole – “Cambiano iministri della Difesa, Di Paola, Mauro e ora Pinotti, e all`atto d`insediamento recitano lo stesso spot pubblicitario. Peccato che la riduzione di 40 mila dipendenti militari e civili della Difesa sia già legge dal 2012.
Quello che la Pinotti non dice è che il taglio dei costi del personale non potrà essere utilizzato per finanziare nessun piano del lavoro in quanto tutti i risparmi, per legge, rimarranno nelle disponibilità della Difesa per sostenere i programmi di riarmo. Il governo dica per una volta la verità : non si può prendere per il naso all`infinito l`opinione pubblica”. E` quanto si legge in una nota congiunta dei parlamentari del M5S della commissione Difesa della Camera.
“SugliF35 occorrono atti concreti – proseguono i deputati – perché la ministro Pinotti sa bene che, essendo un programma ventennale di acquisizione, quello che lei vende per riduzione può essere benissimo uno specchietto per le allodole. La supposta riduzione riguarderebbe gli esemplari la cui acquisizione avverrà tra qualche anno e non invece, come sarebbe logico e giusto, un dimezzamento degli impegni di spesa da subito da 10 a 5 mld di euro. Anche qui è propaganda, utile per farsi belli in vista delle Europee, ma del tutto gratuita e senza veri impegni concreti per il governo“.
“Solo l`approvazione di una mozione dalle Camere che dimezzi a titolo definitivo l`impegno complessivo dell`Italia in questo faraonico progetto di riarmo – concludono i deputati del M5S – può avere una efficacia in questo campo.
Quello che la Pinotti non dice è che il taglio dei costi del personale non potrà essere utilizzato per finanziare nessun piano del lavoro in quanto tutti i risparmi, per legge, rimarranno nelle disponibilità della Difesa per sostenere i programmi di riarmo. Il governo dica per una volta la verità : non si può prendere per il naso all`infinito l`opinione pubblica”. E` quanto si legge in una nota congiunta dei parlamentari del M5S della commissione Difesa della Camera.
“SugliF35 occorrono atti concreti – proseguono i deputati – perché la ministro Pinotti sa bene che, essendo un programma ventennale di acquisizione, quello che lei vende per riduzione può essere benissimo uno specchietto per le allodole. La supposta riduzione riguarderebbe gli esemplari la cui acquisizione avverrà tra qualche anno e non invece, come sarebbe logico e giusto, un dimezzamento degli impegni di spesa da subito da 10 a 5 mld di euro. Anche qui è propaganda, utile per farsi belli in vista delle Europee, ma del tutto gratuita e senza veri impegni concreti per il governo“.
“Solo l`approvazione di una mozione dalle Camere che dimezzi a titolo definitivo l`impegno complessivo dell`Italia in questo faraonico progetto di riarmo – concludono i deputati del M5S – può avere una efficacia in questo campo.