ASSODIPRO : Mario CIANCARELLA è UNO DI NOI ! Condividiamo l’appello “ Mario Ciancarella venga ricevuto dal Capo dello Stato e dalle più alte cariche istituzionali e gli sia restituito l’onore e il grado. Si indaghi su chi falsificò la firma del presidente Pertini “ .

Presidenza Assodipro,  Salvatore Rullo

Come presidente di Assodipro mi associo e condivido, a nome mio e della associazione che mi onoro di presiedere, l’ennesimo appello della lunghissima battaglia che Mario CIANCARELLA sta combattendo da lunghi e troppi anni. Si restituisca l’onore e il grado a Mario che è uno di noi, già tra i leader del MOVIMENTO MILITARI DEMOCRATICI, movimento che lottò per anni, nella seconda metà negli anni 70, per migliorare le condizioni dei lavoratori militari ed i loro diritti. Movimento del quale, come associazione, ci riteniamo parte e prosecuzione da 25 anni a questa parte.

Mario CIANCARELLA è UNO DI NOI come leader di quel movimento, come cittadino, come militare al quale è stato macchiato l’onore con l’inganno di carte false, come socio onorario di ASSODIPRO. Siamo e saremo al suo fianco.

*Un appello a tutti i sindaci italiani affinché prendano posizione “sulla salvaguardia dei principi costituzionali e la stessa democrazia di questo Paese” affinché sostengano e condividano politicamente la causa di Mario Ciancarella, l’ex capitano pilota dell’aeronautica militare radiato nel 1983 con un atto giudicato falso da una recente sentenza del tribunale di Firenze.

Lo rivolge Barbara Dettori, figlia del radarista di Poggio Ballone in servizio la sera della strage di Ustica. Barbara Dettori è la figlia di Mario Alberto, che confidò, scrive la donna nella lettera-appello sostenuta anche dall’associazione antimafia ‘Rita Atria’, a Ciancarella “ciò che vide nei radar quella maledetta notte” del 27 giugno 1980. La lettera invita i sindaci italiani a sottoscrivere l’appello rivolto al presidente della Repubblica in cui si chiede “che Mario Ciancarella venga ricevuto dal Capo dello Stato e dalle più alte cariche istituzionali, insieme alla sua famiglia, per riconoscergli l’onore civile e militare a lui dovuto per avere sacrificato la propria vita e quella dei suoi familiari sull’ara della fedeltà allo Stato Italiano; che venga riabilitato nell’Aeronautica con il conferimento del massimo grado spettante alla sua carica di ufficiale; che venga istituita una Commissione parlamentare che indaghi sugli scenari che questa sentenza ha riaperto e per accertare come sia stato possibile falsificare un Decreto Presidenziale per individuare le responsabilità, le dinamiche e i traditori dello Stato”.

Insieme a Sandro Marcucci, Mario Ciancarella era il leader del Movimento Democratico dei militari ed “era divenuto – scrive ancora Dettori – referente delle rivelazioni da tutta Italia delle vere o false ignobiltà che si compivano nel mondo militare, e che, oggi, è l’ultimo testimone vivente, anche se indiretto, di ciò che successe nei cieli di Ustica”.

Per questo, prosegue la figlia di Dettori, l’ex ufficiale diventò presto scomodo al punto da “indurre “qualcuno molto in alto a falsificare, nell’ottobre 1983, la firma del Presidente Pertini nel Decreto Presidenziale di radiazione”. Dopo il riconoscimento del falso da parte del tribunale fiorentino nessuna istituzione ha mai reintegrato l’ex ufficiale. La figlia di Dettori sottolinea anche che “la partita su Ustica è ancora aperta: dopo trent’anni, da quest’anno, grazie a un mio esposto predisposto con il supporto dell’associazione antimafie ‘Rita Atria’, che ne ha curato le indagini attraverso il direttivo e il suo avvocato, sono state riaperte le indagini sulla morte del maresciallo Dettori, mio padre, presso la Procura di Grosseto, e ciò mi fa sperare che finalmente si faccia luce su quello che è stato frettolosamente archiviato come suicidio, ma per fare luce su questa morte e su tutte le altre, è di fondamentale importanza la testimonianza di Mario Ciancarella, la cui voce continua ancora oggi a essere messa a tacere intrappolandolo in un processo kafkiano senza fine”.

* fonte Ansa

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