BLOCCO DEGLI STIPENDI DEI DIPENDENTI PUBBLICI: per tutti ma non proprio tutti…. figli, figliastri, caste e castine e alla fine il blocco vale solo per chi indossa una divisa.

A cura di Diego Spadafora.     
I primi giorni dell’anno, in particolare la settimana immediatamente dopo la riapertura delle scuole, la notizia che ha generato un vasto interesse tra l’opinione pubblica è stata la procedura di restituzione, avviata dal ministero dell’economia e finanze, delle somme impropriamente ricevute dagli insegnanti per i pagamento degli scatti di anzianità. Emolumenti che, in considerazione del principio di congelamento della massa stipendiale dei dipendenti pubblici, introdotta dalla legge 78/2010, risultano bloccati. Vero è che, gli aumenti automatici di stipendio che vanno di pari passo con la progressione della carriera bloccati dal ministro Tremonti poi, sono stati parzialmente ripristinati sino al 2012, pescando tra varie voci del bilancio pubblico (cioè con i risparmi generati dalla riforma Gelmini e attingendo al fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, il c.d. Mof). Nel 2013, invece, il problema degli aumenti per il personale della scuola è tornato a galla e il governo Letta, con un provvedimento ad hoc, ha bloccato nuovamente gli scatti di anzianità. A partire dall’8 gennaio si è scatenata una piccola guerra contro il ministro Saccomanni  e, dopo le proteste dei sindacati ch minacciavano uno sciopero e le sollecitazioni del ministro dell'istruzione, Carrozza, dopo confuse dichiarazioni e smentite nell’arco poche ore la questione è stata immediatamente risolta e il premier Letta ha imposto una retromarcia al suo ministro esattore cui spetta anche l’onere di ricercare le risorse. E’ notizia freschissima, 17 gennaio ore 12,28, che gli insegnati possono stare tranquilli il consiglio dei ministri ha sbrogliato la vicenda scatti, un decreto oltre a confermare quanto percepito stabilisce inoltre, che non  ci saranno retrocessioni delle classi stipendiali per il personale che (in qualche modo) ne abbia acquisita una nell’arco del 2013
La notizia è data dal ministro della difesa Mauro. Che dire, felicitazioni per il personale della scuola che avendo subito come tutti gli altri dipendenti pubblici un iniquo e ingiusto doppio blocco stipendiale, uno legato al contratto ed uno correlato alle progressioni di carriera, si è giustamente visto riconosciuto il trattamento economico della carriera grazie al forte, determinato e risolutivo intervento del ministro Carrozza che deve avere avuto argomentazioni convincenti per incrinare il monolite alieno che rappresenta il MEF. Cosa aggiungere, l’amarezza che dopo il personale della magistratura che grazie alla sentenza 223/2012 è stato escluso dal blocco, dopo che gli insegnanti hanno visto riconosciute le progressioni di carriera restano ben pochi i dipendenti pubblici veramente bloccati e impoveriti tra cui i circa 450.000 che per il loro lavoro indossano una divisa. L’amarezza è aggravata dal fatto che proprio il ministro della difesa Mauro dia la lieta notizia che riguarda gli insegnanti quando essendo a capo di un ministero nulla ha fatto per il suo personale che soffre un profondo disagio anche sociale senza pari per un blocco che riguarda non solo le anzianità ma anche le promozioni, i passaggi di ruolo, le carriere e molto altro e, che pur essendo “specifico” pur essendo tutelato da leggi dello stato non riesce in alcun modo a vedere riconosciuto il proprio quotidiano lavoro. In conclusione non si può che rendere il giusto riconoscimento al ministro Carrozza per il suo determinato, autentico e leale intervento a difesa e tutela dei diritti e degli interessi degli insegnanti. A proposito signor ministro Carrozza, non è che potrebbe fare il ministro della difesa per una mezza giornata sono sicuro che prederebbe a cuore la drammatica condizione che le donne e gli uomini in divisa sono costretti a subire, con Lei si risolverebbero molti dei problemi che ancora oggi a distanza di anni, nonostante fiumi di parole e rassicurazioni, restano irrisolti, sono sicuro che con qualche ora in più riuscirebbe anche a far rientrare i nostri due marò.   
Cameri 17 gennaio 2013     
Diego Spadafora

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