Assodipro Nazionale
Su convocazione dei vice presidenti Alberto TUZZI e Salvatore RULLO, nei giorni 27 e 28 Ottobre si è svolto a Roma, nella sede nazionale di Assodipro, il Comitato Esecutivo dell’ Associazione.
La riunione è stata preceduta da un sentito e commosso ricordo del Presidente Emilio AMMIRAGLIA scomparso poco più di un mese fa. I membri tutti del Comitato Esecutivo Nazionale, nel ricordo del presidente Ammiraglia, tenendo ben saldi i valori trasmessi a tutti noi e la precisa strada indicata, continueranno a impegnarsi nel campo della solidarietà, della tutela e delle conquiste democratiche di diritti per tutti i Militari e soci dell’ Associazione.
Le funzioni ed i compiti del presidente, come previsto dallo statuto, sono svolte dai vicepresidenti in attesa del prossimo Consiglio Direttivo Nazionale, che sarà convocato nel più breve tempo possibile, che eleggerà il nuovo presiedente Assodipro. Tutti i componenti del Comitato Esecutivo, nella mattinata del 28 Novembre, si sono recati a salutare gli amici dell’ Associazione Ficiesse impegati nel loro V Congresso Nazionale ascoltando la relazione del Segretario Generale Francesco Zavattolo.
Assodipro ringrazia gli amici di Ficiesse, il loro Segretario e Gianna FRACASSI della segreteria nazionale CGIL, intervenuta al congresso, per le belle parole ed il ricordo che hanno fatto, tra gli applausi dei presenti, del nostro presidente scomparso. Oltre alla normale attività di competenza del Comitato Esecutivo, lo stesso ha espresso delle valutazioni su alcuni argomenti e temi di attualità e interesse dei militari.
Assodipro esprime vicinanza e solidarietà alle migliaia di dipendenti pubblici, che, in contemporanea con la nostra riunione, manifestavano per il RINNOVO dei CONTRATTI bloccati da 6 anni. Lo slogan della manifestazione è stato “ CONTRATTO SUBITO ! “ e lo slogan vale anche per TUTTI i Militari e gli appartenenti alle forze di Polizia.
Sull’argomento CONTRATTO E RISORSE economiche per il personale è stato inevitabile e doveroso fare una riflessione sul bonus di 80 euro “ annunciato “ dal presidente del Consiglio qualche giorno fa senza specificare, ad oggi, chi lo percepirà e per quanto tempo. E’ ovvio osservare che qualsiasi aumento stipendiale è un evento positivo ma un BONUS una tantun e non ancora chiarito nei suoi aspetti, assume delle caratteristiche pericolose per quanto riguarda DIRITTI, CONTRATTI e CONTRATTAZIONE.
Come Comitato Esecutivo riteniamo che NON è accettabile una proposta di rinnovo di un CONTRATTO, ( bloccato da 6 anni ) che durerà 4 anni, con un aumento medio di 9 ( nove ) euro lordi mensili , neanche in presenza del bonus di 80 euro.
Un contratto ha una sua durata, ha riflessi sull’ attività lavorativa e conseguenze pensionistiche, ed è, soprattutto, frutto di concertazione; Sarebbe gravissimo accettare il principio del Bonus elargito dal “ principe “ ai “ sudditi “ se con questo si intende sostituire il contratto, i diritti dei lavoratori che non sono sudditi, ed i ruoli rappresentativi – sindacali cancellando anni di conquiste democratiche .
Invitiamo a riflettere, chi non ha valutato attentamente i riflessi di un bonus con frettolose dichiarazioni, forzatamente ottimistiche e fidandosi solo di un annuncio, che, senza opportuni chiarimenti e impegni precisi e pluriennali potremmo ritrovarci con il bonus del “principe ai sudditi cancellando diritti “ per un anno, MAGARI anche un anno con diversi appuntamenti elettorali, ed un contratto che prevede 9 euro lordi di aumento al mese per 4 anni.
Non sarebbe certo un bel risultato !
Elargire risorse o BONUS al PERSONALE , SOLO e costretti dal CLIMA EMERGENZIALE di Sicurezza, dopo aver trascurato e tagliato per anni il comparto Sicurezza Difesa anche con il blocco dei contratti, non è certo segno di una politica attenta e lungimirante. Tanto più non lo è farlo con Bonus una tantum.
Anche se con tempi ristretti e riservandosi ulteriori approfondimenti, il Comitato Esecutivo ha esaminato il testo unico sulla RIFORMA della rappresentanza, elaborato dalla relatrice On. Rosa Villeco Calipari, al vaglio del COMITATO RISTRETTO costituito in seno alla COMMISSIONE DIFESA CAMERA.
A riguardo osserviamo, innanzitutto, la totale inadeguatezza del testo che annulla in un sol colpo ben 4 disegni di legge presentati da forze politiche diverse ( altro che testo unificato ! ) che prevedevano NON la riforma della Rappresentanza Militare ma la concessione dei DIRITTI SINDACALI ai Militari adeguandosi sia alla SENTENZA CEDU sia a quanto accade in molti paesi Europei .
E’ antistorico, anacronistico e politicamente un grave errore, parlare ancora di “ riforma della rappresentanza militare” dopo la chiarissima SENTENZA CEDU che afferma “ ai militari non può essere negato il diritto di costituire associazioni sindacali, ma si può solo regolamentare l’uso di tale DIRITTO”.
Il Comitato Esecutivo ha considerato di NON valutare la parte del testo negli articoli che intenderebbero “ riformare “ la Rappresentanza Militare “ in quanto tale sistema di rappresentanza rimarrebbe interno, gerarchizzato, finanziato con soldi pubblici , non autonomo e senza competenze giuridiche ( tutte caratteristiche da Sindacati Gialli vietati per legge ).
Non ha senso una rappresentanza interna, pagata dal contribuente circa 4 Milioni di Euro anno, se ci sono Diritti Sindacali e si deve prendere atto del fallimento totale di tale sistema.
IL PARLAMENTO ED IL GOVERNO NON PERDANO una Grande Occasione di RIFORMA VERA DEI DIRITTI DEI MILITARI.
Il testo sulla riforma della Rappresentanza, così com’è, appare come la volontà di perdere una grande occasione non rispettando i chiari principi stabiliti dalla CORTE EUROPEA dei Diritti Uomo con i quali si deve codificare la LIBERTA’ SINDACALE, prevedendo solo di mettere limiti all’esercizio del diritto ad avere strutture sindacali di rappresentanza ( divieto di sciopero così come previsto per le forze di polizia italiane con la legge 121/81 ed altri paesi europei ).
IL PARLAMENTO ED IL GOVERNO evitino di subire una sicura condanna dell’ Italia, che nega diritti sindacali ai militari, da parte dell’ Europa.
RITENIAMO IL TESTO INEMENDABILE CONSIDERANDO IL SOLO ARTICO ( 12 ) del testo proposto al comitato ristretto, letto il quale si può affermare che :
E’ una scatola vuota dove il Diritto di Associazione è lontano anni luce da forme di rappresentanza sindacale;
Le Associazioni, secondo il testo, dovrebbero avere carattere nazionale.
IL Legislatore, addirittura (!) , arriva a stabilire quali sono i compiti delle Associazioni, scrivendo : “ hanno la finalità di promuovere e migliorare la specificità della condizione militare”.
Secondo il testo all’esame del comitato ristretto le Associazioni NON possono costituirsi parte civile contro l’ Amministrazione a tutela degli iscritti.
Le Associazioni, secondo la bozza del legislatore, devono essere autorizzate dal Ministero e l’autorizzazione stessa può essere revocata.
Assodipro rimane e rimarrà coerente con la sua storia ed il suo percorso ed esclude di accettare ipotesi compromessi al ribasso.
Promuoveremo le nostre idee e principi incontrando e ascoltando tutti ; tutte le parti politiche e sociali che ci vorranno ascoltare.
“Non essere altro se non te stesso, in un mondo che fa del suo meglio notte e giorno per renderti un altro, significa combattere la battaglia più ardua che un essere umano possa combattere; e non smettere mai di lottare” (E. E. Cummings). Saremo pronti a usare tutti i mezzi democratici e trasparenti per continuare la nostra battaglia per raggiungere l’obiettivo di DIRITTI SINDACALI veri e di rappresentanza vera per tutti i militari.
I VICEPRESIDENTI
Alberto TUZZI
Salvatore RULLO