Commissione Inchiesta Uranio, Scanu: “La Difesa collabori, basta atteggiamenti di chiusura”. Messaggio a chi cerca di sminuire l’impatto degli armamenti sulla salute dei militari e civili .


La commissione ha i poteri della magistratura”.  
 
A cura di Assodipro Roma 
È un comunicato al vetriolo quello vergato dal presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito Gian Piero Scanu in seguito all’audizione del Segretario generale della Difesa Carlo Magrassi. “Continuiamo a registrare atteggiamenti di chiusura che rischiano di spingere la Commissione verso un atteggiamento diverso per acquisire le informazioni necessarie per far luce sui problemi che siamo stati chiamati a risolvere”, queste le parole scelte da Scanu. 
Il messaggio non è, in ogni caso, rivolto a Magrassi –  alla terza audizione nell’arco di un mese e mezzo
Piuttosto si tratta di un segnale indirizzato a quei settori del Ministero della Difesa che “cercano di sminuire l’impatto degli armamenti sulla salute del personale militare e della popolazione civile”, fanno sapere fonti interne alla Commissione. 
A cominciare dal ministro Roberta Pinotti, che di recente ha affermato che non esiste alcun problema di uranio impoverito”.
“Anche se questa commissione ha i poteri della magistratura, il nostro atteggiamento non è mai stato quello di assumere posizioni giustizialiste ma di finire un lavoro e di rendere giustizia a chi la aspetta da anni. Sempre nel pieno rispetto delle funzioni delle Forze armate”, conclude Scanu. Insomma, la Commissione non esclude di avvalersi dei poteri di cui dispone per acquisire quelle informazioni che tardano ad arrivare. ( fonte : Sardiniapost.it )
 
ROMA – Al termine dell’audizione del segretario generale della Difesa Carlo Magrassi, il presidente della Commissione d’inchiesta uranio impoverito Gian Piero Scanu ha ringraziato Magrassi per la collaborazione e gli ha chiesto di farsi portavoce di un invito sincero e accorato: “Anche se questa commissione ha i poteri della magistratura, il nostro atteggiamento non è mai stato quello di assumere posizioni giustizialiste ma di finire un lavoro e di rendere giustizia a chi la aspetta da anni. Sempre nel pieno rispetto delle funzioni delle Forze armate”. Eppure – ha sottolineato Scanu – “continuiamo a registrare atteggiamenti di chiusura che fanno male al Paese e rischiano di spingere la Commissione verso un atteggiamento diverso per acquisire le informazioni necessarie per far luce sui problemi che siamo stati chiamati a risolvere”. ( fonte primapress ) 

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