Fonte il Fatto Quotidiano : Come prevedibile, nel corso dell’audizione alle commissioni Difesa di Camera a Senato, il segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, generale Claudio Debertolis, è stato bersagliato di domande sul programma di acquisizione degli F 35. Non ci sono stati chiarimenti, agli interrogativi più stringenti avanzati da M5S ( Artini ) e Sel ( Duranti) sullo stato di avanzamento del piano di acquisizione dei cacciabombardieri e sul costo dei primi F 35 acquistati, Debertolis non ha dato alcuna risposta, rimandando all’indagine conoscitiva parlamentare che verrà aperta la settimana prossima e si concluderà a Dicembre.
Massimo MASAT coordinatore nazionale della FIOM CGIL del gruppo Finmeccanica ha dichiarato ( Adnkronos) : “ La scelta del Senato di confermare sostanzialmente l’adesione al programma di acquisizione degli F 35 mostra la distanza che c’è tra alcune decisioni che vengono assunte in Parlamento rispetto ai veri problemi del paese – Sostenere, come ha fatto il Ministro Difesa, che la costruzione degli F 35 produrrà occupazione significa fare un affermazione non del tutto fondata. Ciò perché se a Cameri ci saranno delle assunzioni di operai queste saranno inferiori allo scarico di lavoro che coinvolgerà operai, tecnici, ingegnieri delle linee di progettazione e montaggio di altri nostri velivoli, a partire dagli Efa. Questa dell’ F 35 non è una operazione industriale ma, piuttosto, una forma di assoggettamento a tecnologie straniere ( USA ) che produrra solo elementi di impoverimento dell’Industria aeronautica nazionale, cioè uno dei nostri punti di forza industriale. Il “Governo del fare” , nel caso F 35, eviti di fare del male al nostro Paese”.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – “Sulla vicenda relativa al coinvolgimento italiano nel programma F-35 sarebbe opportuno ripristinare verita' e responsabilita', al di la degli schieramenti”. Lo dichiarano in una nota Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim Cisl e coordinatore industria aerospaziale e difesa e Gianni Alioti responsabile ufficio internazionale dei metalmeccanici Cisl all'indomani dell'audizione parlamentare sul programma per i nuovi caccia del segretario generale della Difesa, generale Claudio Debertolis. “Sarebbe, a questo fine, piu' corretto che esponenti dell'Aeronautica Militare conoscano le ricadute industriali e ingegneristiche del progetto. Il numero di persone coinvolte direttamente a oggi (e in futuro) nel programma, non solo a Cameri ma nell'intero settore – sottolineano i due sindacalisti – non superera' le 600 unita'.
Cifra lontanissima dai 10.000 occupati dichiarati e ben al di sotto del personale impegnato in precedenza in altri programmi aeronautici europei. Tra questi, l'EFA (i caccia europei Eurofighter Typhoon) che rischia di subire un disinvestimento nelle sue necessarie nuove configurazioni, generando sofferenze occupazionali nell'area torinese. Il Generale Claudio Debertolis, prima di fare dichiarazioni 'un tanto al chilo' – aggiungono – farebbe, quindi, bene a procurarsi gli accordi sindacali firmati in questi anni in ambito Finmeccanica con Alenia Aermacchi, sui processi di riorganizzazione e gestione degli esuberi. Si accorgerebbe che, in Italia, il saldo occupazionale nel settore aerospaziale – in particolare nella difesa – e' negativo e che le fonti di finanziamento per l'innovazione e
ricerca del settore sono state completamente azzerate, fondi, peraltro, che venivano usati su programmi proprietari (civili e militari), in cui siamo protagonisti tecnologici e con ampie ricadute occupazionali e ingegneristiche e non semplici fornitori”.
ricerca del settore sono state completamente azzerate, fondi, peraltro, che venivano usati su programmi proprietari (civili e militari), in cui siamo protagonisti tecnologici e con ampie ricadute occupazionali e ingegneristiche e non semplici fornitori”.