“ SENZA VERGOGNA per la Barba Sullo Stomaco”: 4 Delegati del CoCeR Esercito scrivono una lettera di genuflessa adorazione al Generale che vuole tutti senza barba a pizzetto.

E’ di pochi giorni fa la notizia, trattata anche dal nostro sito, della lettera del Generale Lops ai suoi soldati con “ l’invito “ a tagliare barba e pizzetto “. Molti i commenti sulla originale lettera del generale ma, da ieri, compare sulla pagina FB di un delegato del CoCeR Esercito un commento, pubblicato anche da siti internet, a difesa e tutela non richiesta del generale. Curioso che dei 4 delegati non si conosca un commento pubblico su pesanti provvedimenti, come la spendig review e la revisione dello strumento militare, che colpiranno migliaia di militari, anche dell’ Esercito, che avrà più di cento enti interessati( tra chiusure ed accorpamenti ) .   Il titolo del commento dei  4  è: 
 SENZA PELI NE SULLA FACCIA NE’ SULLA LINGUA  !  Già  il titolo lo troviamo incompleto in quanto poteva essere, visto il contenuto, “SENZA PELI NE’ SULLA FACCIA NE’ SULLA LINGUA MA CON TANTI PELI SULLO STOMACO “.
La definizione di “ pelo sullo stomaco “, significativamente appropriata al caso, è la seguente : “AVERE IL PELO SULLO STOMACO; QUESTO MODO DI DIRE SI RIFERISCE ALLE PERSONE COMPLETAMENTE PRIVE DI SCRUPOLI E DI MORALITÀ, CHE NON HANNO ESITAZIONI A COMMETTERE AZIONI ANCHE DISCUTIBILI SENZA TEMERNE LE CONSEGUENZE.
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.[0].[0].[0][2].[0].[3].[0].[3]” /> IN SENSO FIGURATO UNA PERSONA DOTATA DI PELO SULLO STOMACO (CIOÈ PRIVA DI SCRUPOLI) NON SI PREOCCUPA DELLE CONSEGUENZE DELLE SUE AZIONI PERCHÉ È IN GRADO DI SUBIRE INSULTI E ACCUSE SENZA PROVARNE ALCUN DISAGIO, COME SE AVESSE SULLO STOMACO UNO STRATO DI PELO PROTETTIVO CHE ATTUTISCE I COLPI ED EVITA DI AVVERTIRNE IL FASTIDIO. 

Nel caso dei 4 delegati si potrebbe parlare di una vera e propria BARBA SULLO STOMACO! I Delegati del Co.Ce.R. Esercito XI Mandato  Francesco GENTILE, Gennaro GALANTUOMO, Pietro RICCI, Rossano MORACCI, Distratti su riforme che creeranno pesanti conseguenze sociali, economiche, lavorative e familiari e migliaia di militari , ma attentissimi alla tutela dei vertici, tra l’altro scrivono : “Carissimi Colleghi, 
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.[0].[0].[0][2].[0].[10]” /> purtroppo in un momento delicato di crisi che attanaglia il nostro mondo militare, ci ritroviamo a leggere, con stupore, articoli che ironizzano e mistificano la realtà di intendi dei Veri Comandanti.
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.[0].[0].[0][2].[0].[12]” /> Non vogliamo, di certo, difendere o enfatizzare la figura del Decano dei Bersaglieri, Gen.C.A. Vincenzo Lops, noi siamo noi, di certo, quelli preposti a difenderlo (!)…. – “Travolti, in questi giorni, dalle polemiche scaturite dalle false interpretazioni di una “lettera amica” inviata da un Comandante ai propri uomini, dove all’interno si evincono sentimenti nobili di un vero soldato, ci duole dover leggere e sentire che i colleghi hanno interpretato tale “invito” come un’imposizione o una mobbizzazione nei propri confronti” – “Abbiamo fatto una cosa più semplice, abbiamo letto la lettera del Comandante Lops, e con molta sincerità il nostro stato d’animo è stato colmato dal senso di vera appartenenza al mondo con le stellette” –

Se il generale Lops dovessere scrivere un'altra lettera con invito ad eliminare anche  i peli o le barbe sullo stomaco sarebbe un grosso problema per i nostri 4  Paladini dei vertici

LEGGI Le lettera/commento dei 4 delegati Esercito 
Carissimi Colleghi, 
purtroppo in un momento delicato di crisi che attanaglia il nostro mondo militare, ci ritroviamo a leggere, con stupore, articoli che ironizzano e mistificano la realtà di intendi dei Veri Comandanti.
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.[0].[0].[0][2].[0].[12]” /> Non vogliamo, di certo, difendere o enfatizzare la figura del Decano dei Bersaglieri, Gen.C.A. Vincenzo Lops, noi siamo noi, di certo, quelli preposti a difenderlo, pur venendo da differenti esperienze di vita militare, ma la nostra continua ricerca della verità attraverso lo studio di atti, documenti, teorie e policy ci inducono a scrivere questo breve pensiero confidando nella vostra lungimirante visione ed interpretazione scevra da facili condizionamenti.
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.[0].[0].[0][2].[0].[14]” /> Travolti, in questi giorni, dalle polemiche scaturite dalle false interpretazioni di una “lettera amica” inviata da un Comandante ai propri uomini, dove all’interno si evincono sentimenti nobili di un vero soldato, ci duole dover leggere e sentire che i colleghi hanno interpretato tale “invito” come un’imposizione o una mobbizzazione nei propri confronti ed addirittura come una paventata ipotesi di una correlata valutazione caratteristica inferiore qualora non ci si fosse attenuti “all’invito” del Comandante.
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.[0].[0].[0][2].[0].[16]” /> Abbiamo fatto una cosa più semplice, abbiamo letto la lettera del Comandante Lops, e con molta sincerità il nostro stato d’animo è stato colmato dal senso di vera appartenenza al mondo con le stellette.
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.[0].[0].[0][2].[0].[18]” /> Le parole sincere scritte ai propri uomini servono a fare squadra e questo significa fare famiglia, quella famiglia per la quale abbiamo giurato la “morte” e che ha un solo nome: Esercito-Patria.
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.[0].[0].[0][2].[0].[20]” /> Dividerci, disorientarci, svilirci nell’animo è il gioco di chi vuole sparpagliarci per governare ed imporci scelte scellerate fatte da una politica che non ha ancora ben chiaro la nostra “specificità”.
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.[0].[0].[0][2].[0].[22]” /> Per cui, con questo nostro breve pensiero, vogliamo solo invitarvi a cogliere nel profondo il senso del “buon padre di famiglia” con il quale un formatore di coscienza militare ha scritto ai propri “figli in armi”.
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.[0].[0].[0][2].[0].[24]” /> Da parte nostra rivolgiamo un plauso a chi parla con buone intenzioni e addirittura si spinge ad ignorare la linea gerarchica scrivendo di suo pugno ai propri uomini, poiché proprio questo gesto serve a dimostrare che a volte chi comanda non sta sempre seduto sulle comode poltrone.
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.[0].[0].[0][2].[0].[26]” /> Pertanto, vi invitiamo serenamente a prendere coscienza di chi scrive per identificarci come soldati dell’Esercito Italiano e chi, invece tende a sviarci per cercare il “pelo di troppo” pur di metterci gli uni contro gli altri. 
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.[0].[0].[0][2].[0].[28]” /> Fratelli in armi lo si è soprattutto quando ci si mette dietro ad una bandiera e la si serve senza se e senza ma e ben venga quindi se un fratello maggiore di tanto in tanto ci ricorda queste cose. 

  I Delegati del Co.Ce.R. Esercito XI Mandato 
  Francesco GENTILE, Gennaro GALANTUOMO, Pietro RICCI, Rossano MORACCI

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