Lunedì 24 è in calendario alla Camera una mozione proposta da Sel sulla cancellazione del programma F – 35 Joint Strcke Fighter, firmata da 158 Deputati ( Sel – 5 Stelle + 14 del PD , tra cui Raciti, Civati, Gasbarra).
Tra le fila del PD la mozione apre un caso di coscienza visto che la riduzione delle spese Difesa sul programma era una delle proposte di Bersani in campagna elettorale ed ora il Senatore Fiano è diventato una sorta di “mediatore” nel partito per trovare una proposta condivisa.
Il Governo, a cominciare dal Ministro Difesa Mauro, è contrario alla mozione.
Davanti alla Camera è previsto anche un sit-in di diverse organizzazioni favorevoli alla cancellazione del programma.
Il Tormentone F – 35 dura da mesi , tra dichiarazioni politiche a livello nazionale e locale di chi proclama l’ occupazione che porterebbe l’investimento e chi la smentisce con dati e analisi. Tra dichiarazioni del ministro Mauro ed i vertici della Difesa in diverse audizioni in Parlamento e Partiti, non pochi, che in campagna elettorale avevano espressamente parlato di riduzione o cancellazione del progetto.
E’ auspicabile che la politica si assuma responsabilità e decida, in un senso o nell’altro, facendo chiarezza e spiegando bene i motivi della scelta assunta. Appare, purtroppo, speranza vana visto che negli ultimi anni o mesi si affrontano solo emergenze o presunte tali senza decidere, senza fare scelte chiare e importanti. Un Governo che si definisce del “ fare “ non sopravvive a lungo se il “ fare “ rimane un annuncio o un rinvio. Se il “ fare “ colpisce sempre i soliti noti ( lavoratori – pensionati e famiglie ) diventa un perseverare diabolico su errori che si ripetono. Se il fare rimane solo dire, il mare della popolazione potrebbe aumentare ancora il moto ondoso della insoddisfazione e della distanza verso la politica.