
Giuseppe MATTIA è stato eletto Segretario Generale di ASSODIPROmil dal Direttivo Nazionale dell’ASSOCIAZIONE SINDACALE OPERATORI DIFESA PROFESSIONE MILITARE (ASSODIPROmil). In data 6 luglio 2020, Giuseppe MATTIA ha ottenuto 9 voti a favore, pari al 75% dei votanti, tre sono stati i voti andati all’altro candidato Franco CAINCA, ed uno astenuto.
Nei giorni precedenti al voto MATTIA aveva presentato, al direttivo nazionale di ASSODIPROmil, un documento con il quale rappresentava la Sua idea di Sindacato Interforze riferendosi alla situazione attuale, fortemente provvisoria sul fronte delle tutele individuali e collettive del personale militare e valutare ogni aspetto presente e futuro, rispetto soprattutto a quello che sarà il nuovo impianto legislativo (P.d.L. CORDA 875-A) ormai in dirittura d’arrivo.
Riportiamo di seguito parte del documento programmatico di Giuseppe MATTIA:
Il Personale Militare:
Ad oggi abbiamo una situazione molto disomogenea di trattamento della carriera, del trattamento economico e non ultimo del trattamento previdenziale. Tra le varie forze armate esistono divari di trattamento dovuti al preciso impiego, ma anche applicazioni di normative differenti per quanto attiene altri emolumenti quali indennità di straordinario, trattamento logistico (alloggi o trattamento di missione).
Tra le condizioni economiche non può sfuggire quello della progressione di carriera a cui è legato il trattamento economico fondamentale, ovvero dei livelli retributivi e varie indennità di grado.
Un primo passo verso la tutela del personale sono regole chiare, inequivocabili e senza disparità di trattamento economico qualora la progressione di carriera limiti l’avanzamento per effetto di organici di forza armata specifica.
La differenza di stato giuridico del personale militare rispetto alla forza armata di appartenenza non dovrebbe esistere, di fatto nella programmazione delle dotazioni organiche le promozioni avvengono non sul merito del totale del personale militare, tutto, ma sulla necessità di ogni singola forza armata, pertanto pur non entrando nel merito delle competenze che non ci sono proprie (le dotazioni organiche) non possiamo sottacere difronte alla penalizzazione economica del personale che non accede al grado superiore per limiti imposti dai numeri pur avendo tutte le carte in regola.
La difesa in ambiti propri della disciplina ad oggi è limitata alla discussione tra il comandante che infligge la punizione, il malcapitato e i membri di una commissione disciplinare, che dipendono dallo stesso comandante che instaura il procedimento. Una partita non ad armi pari dove oltre al giudizio positivo o negativo che sia, lascia strascichi sul servizio che si ripercuoteranno negli anni.
Arrivare ad un giusto equilibrio nel trattamento di delicate questioni, prevedendo l’intervento di un Giudice del Lavoro rispetto a quello amministrativo che propone la legge sui sindacati in fase di approvazione, inserisce un principio al quale non possiamo rinunciare, ovvero riconoscere al militare italiano una identità certa di lavoratore in applicazione allo statuto dei lavoratori.
Diversamente si entra in una zona grigia dove il diritto verrà trattato in base alla capacità economica di chi lo esige per i costi delle procedure, che per effetto dei vari gradi di giudizio molti rinunceranno a continuare per non compromettere la capacità economica propria e della propria famiglia.
Di fatto, la nostra attenzione dovrà essere focalizzata sulle sfaccettature che faranno la differenza, per tale motivo è assolutamente inaccettabile una legge spuntata.
Altro aspetto su cui dovremo focalizzarci e lo status di militare. Ad oggi avere status giuridici diversi tra categorie oltre ad essere anacronistico è assurdo. I militari si devono distinguere per gradi e responsabilità, il resto sono proiezioni di caste, benefici che nulla hanno a che vedere con l’assolvimento dei compiti.
È una dura battaglia che necessita di alleanze, studio, sacrificio e soprattutto di forte coesione. Non possiamo rinunciare a nessuna delle 4 cose dette sopra, ognuna è complementare alle altre.
Il compito che deve assumersi oggi un segretario è quelle di creare le condizioni ottimali per dare concretezza al nostro operato; il resto verrà da sé.
Auguriamo buon lavoro a Giuseppe MATTIA ed a tutto il direttivo di ASSODIPROmil.
Giuseppe Seviroli
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