Il democratico processo avviato dalla sentenza n 120/2018 della Corte Costituzionale?”,
in molti si chiedono e soprattutto “i sindacati tutti ” risp. “sta subendo grandi ritardi nella sua applicazione con conseguenti danni morali ed immagine alle O.O.S.S, ma anche economici alla P.A (circa 300 mila euro al mese, Legislatore dove sei?; Corte dei Conti se ci sei batti un colpo ) di questi ritardi e queste spese, visti gli art.51 e 97costituzione oltre a1223 e 1227codice civile, chi paga ?”.
“Il perdurare dei ritardi sulla esecuzione e applicazioni e delle competenze già assegnate ai sindacati militari non è più comprensibile soprattutto e anche perché si continuano a spendere 300mila al mese, più o meno 4 milioni di euro all’anno per la rappresentanza militare di fatto superata dalla sentenza Corte Costituzionale – Soldi sprecati che potrebbero essere messi sul contratto 2019-2021 a giovamento delle categorie contrattualizzate.
Cosa dire della Commissione Difesa, a due mesi dal nuovo governo, ancora non riprende i lavori sulla ‘necessaria’ legge sul sindacato per i militari “, come mai? a che punto siamo?”
Inoltre, “Signor Ministro a quando una convocazione generale per tutte le sigle sindacali per fare il punto della situazione?”
Questo in breve è quanto chiedono gli appartenenti alle O.O S.S alla luce della ormai vecchia circolare (sotto riportata) della allora Ministro della Difesa Trenta, che “tracciava la strada” sia pur poco incisiva, per l’operatività della rappresentanza sindacale all’interno delle strutture militari.
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“Nel corso di un recente incontro dell’Autorità Politica con i rappresentati di associazioni professionali tra militari a carattere sindacale neo costituite, sono state segnalate alcune criticità che limitano di fatto il pieno esercizio dell’attività di rappresentanza. Più in particolare, le problematiche emerse riguardano: l’impossibilità di incontrare il personale militare all’interno di strutture militari per illustrare le principali finalità delle loro associazioni sindacali e raccogliere le eventuali adesioni; la difficoltà di interloquire con uffici all’uopo costituiti nell’ambito degli Stati Maggiori di Forza Armata, la necessità di raccogliere fondi, finalizzati all’autofinanziamento, attraverso !istituto della delega diretta sulle competenze degli associati.
Essendo ancora in corso le attività avviate dal Legislatore per la definizione del quadro normativo di riferimento all’interno del quale opereranno in futuro le associazioni in parola e ritenendo comunque necessario consentire la piena funzionalità delle stesse, si ritiene opportuno fornire le seguenti indicazioni:
Ai responsabili delle associazioni regolarmente assentite, dovrà essere consentito di incontrare il personale presso i locali di uso comune (sale convegni, spacci, ecc.)
• fuori dall’orario di servizio;
• non intralciando le normali attività dei reparti;
• prevedendo una programmazione semestrale delle attività informative.
In casi di particolare necessità, potranno essere previste deroghe a detta programmazione, previa presentazione di specifica motivata richiesta, almeno venti giorni lavorativi prima dell’incontro, per il tramite dello Stato Maggiore della Forza Armata interessata;
l’autofinanziamento delle associazioni dovrà essere garantito attraverso l’istituto di delegazioni convenzionali di pagamento da parte degli aderenti alle singole associazioni tramite la trattenuta diretta in busta paga sulle competenze mensili a cura di NoiPA per le Forze Armate ed il Centro Nazionale Amministrativo peri Carabinieri.
Al riguardo, lo Stato Maggiore della Difesa assumerà contatti con il Ministero delle Finanze per definire le procedure operative necessarie; gli Stati Maggiori di Forza Armata/ Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri dovranno procedere alla costituzione i specifici elementi di organizzazione, cui affidare con immediatezza la responsabilità dei rapporti con le associazioni e la trattazione, a livello centrale, anche delle questioni che dovessero riguardare i reparti dipendenti”
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Certo ad oggi problemi sul piano nazionale ce ne sono molti e importanti, vedi la NADEF di fine anno, vedi gli sbarchi, vedi le maggioranze governative “dinamiche”, vedi che non ci sono i soldi, insomma non ci facciamo mancare nulla, pertanto esecutivo impegnato e opposizione pure (soprattutto nei talk show) ma, come mai tanto silenzio?, tanto assordante silenzio su un processo ormai già tracciato, forse una pausa di riflessione o forse prendere un po’ di tempo per poter “ambientarsi”?
Sta di fatto che la ormai la “vecchia strada“ fin qui segnata, sta cominciando ad essere franosa e praticamente poco percorribile.
Molti si chiedono quali siano le soluzioni da mettere in campo per poter far tornare “la viabilità stradale”, con una certa esperienza possiamo dire che potrebbero essere svariate, alcune (scarse), sul piano del dialogo tra le parti (forzato o meno), altre, giuridico amministrative (più probabili) che incidendo sulla mancata applicazione della sentenza 120/2018 con il relativo danno nei confronti dei titolari del diritto (O.O.S.S), comportando eventuali azioni giuridiche e ricorsi, non ultimo, il probabile danno erariale (Art.97 c.), che sempre la mancata attuazione della sentenza, porta alle casse dello Stato. Il bello di tutto questo e che il precedente Ministro in ottemperanza alla sentenza, aveva chiamato tale azioni, propedeutiche a una legge ad hoc, “linee guida alla operatività delle associazioni sindacali”, tracciando (almeno nelle intenzioni) una certa strada, abbastanza dritta, larga, e veloce, che invece alla luce dell’attuale stagnazione e immobilismo dei vertici e della politica, sembra più’ il ponte Morandi.
In attesa che la strada sia di nuovo percorribile o di una eventuale “ricostruzione di ponti tra le parti” consigliamo a tutti di tenere aperto il “cantiere” pronto per aprire ai nuovi lavori………”stradali”.
Dr. Paolo Ceraglia