Assodipro Roma
Dalle agenzie di pochi giorni fa : Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, è decisa: “Le caserme che non servono più alle forze armate devono diventare occasione di vita e di ricchezza per questo paese“. Fino a oggi, dice, “a parte pochissimi casi” questo patrimonio è rimasto inutilizzato, a causa di “resistenze determinate dalle norme” o per i vincoli sugli edifici. Per questo “nello Sblocca Italia inseriremo delle norme per rendere più veloce e semplice la messa a disposizione delle caserme dismesse. Stiamo lavorando con l'Anci a un pacchetto di misure di semplificazione”. L'accordo siglato I sindaci delle tre grandi città sono soddisfatti per aver siglato a Roma, con il Ministero e l'Agenzia del Demanio, tre protocolli di intesa per la trasformazione e rifunzionalizzazione dei complessi immobiliari della Difesa. È “una grande opportunità” per le città, afferma il sindaco di Torino e presidente dell'Anci, Piero Fassino. “La visione del governo e degli enti locali va nella stessa direzione: valorizzare i beni esistenti al servizio dei nostri cittadini”, aggiunge il primo cittadino della Capitale, Ignazio Marino. I tre Comuni avranno tempo un anno, è stato spiegato, per presentare la riprogettazione, che – puntualizza Marino – “avverrà in maniera partecipata con i cittadini“. “L'obiettivo – osserva Giuliano Pisapia, sindaco di Milano – è passare dai fatti alla concretezza in tempi oggettivamente brevi con un'effettiva consegna alle città di questi immobili”.
Per l'Unione Inquilini Roma Renato Rizzo scrive : “In questi giorni una notizia è circolata sui giornali e i mass media,''le caserme militari a Roma come in altre città del paese, sono state date in gestione ai comuni, affinché vengano utilizzate a fini pubblici.''
In particolare a Roma l'assessore Caudo, ha presentato un progetto di 'rigenerazione urbana' sulla caserma di via Guido Reni, che prevede l'edificazione del museo della scienza, strutture di edilizia residenziale, commerciali e 'edilizia sociale', tutto gestito dai privati.
Ci interessa ribadire che per edilizia sociale, non si intende la costruzione di case popolari, bensì di 'housing sociale', e quindi case non pubbliche,costruite e gestite dai privati su terreno pubblico.
L'assurdo è che i privati gestiscono persino le assegnazioni di questi immobili, che comunque hanno un affitto che supera i 700 euro al mese. Un regalo ai costruttori ed ai privati.
Una grave non risposta del Comune di Roma all'emergenza abitativa, che necessita di case popolari,gestite dall'ATER ad affitti equi e sociali. L'assessore Caudo più volte interpellato nel merito non dà risposte e a quanto ci risulta neanche l'Ater di Roma è stato coinvolto in proposte di ''rigenerazione urbana''; questo significa che le caserme e i forti militari, non saranno utilizzati in una progettazione di ERP (edilizia residenziale pubblica).
Questo per noi è un fatto grave, a cui il comune di Roma, in primis l'assessore Caudo, ma anche l'assessore alla casa Ozzimo e lo stesso vice sindaco Nieri che proviene dai movimenti di lotta per la casa devono dare delle risposte,
Più in generale riteniamo che deve essere il pubblico che gestisce la progettazione e l'utilizzo dei forti e delle caserme, per farle divenire un bene comune al servizio dei cittadini.
L'unione Inquilini chiama alla vigilanza e alla proposta e alla protesta,tutte quelle forze sociali e politiche, gli urbanisti e gli ambientalisti, i comitati che fino ad oggi si sono mobilitati per il diritto ad una urbanista democratica; a settembre il confronto sulla gestione delle ex strutture demaniali dovrà dispiegarsi e non rimanere nei cassetti di pochi tecnici.
In particolare a Roma l'assessore Caudo, ha presentato un progetto di 'rigenerazione urbana' sulla caserma di via Guido Reni, che prevede l'edificazione del museo della scienza, strutture di edilizia residenziale, commerciali e 'edilizia sociale', tutto gestito dai privati.
Ci interessa ribadire che per edilizia sociale, non si intende la costruzione di case popolari, bensì di 'housing sociale', e quindi case non pubbliche,costruite e gestite dai privati su terreno pubblico.
L'assurdo è che i privati gestiscono persino le assegnazioni di questi immobili, che comunque hanno un affitto che supera i 700 euro al mese. Un regalo ai costruttori ed ai privati.
Una grave non risposta del Comune di Roma all'emergenza abitativa, che necessita di case popolari,gestite dall'ATER ad affitti equi e sociali. L'assessore Caudo più volte interpellato nel merito non dà risposte e a quanto ci risulta neanche l'Ater di Roma è stato coinvolto in proposte di ''rigenerazione urbana''; questo significa che le caserme e i forti militari, non saranno utilizzati in una progettazione di ERP (edilizia residenziale pubblica).
Questo per noi è un fatto grave, a cui il comune di Roma, in primis l'assessore Caudo, ma anche l'assessore alla casa Ozzimo e lo stesso vice sindaco Nieri che proviene dai movimenti di lotta per la casa devono dare delle risposte,
Più in generale riteniamo che deve essere il pubblico che gestisce la progettazione e l'utilizzo dei forti e delle caserme, per farle divenire un bene comune al servizio dei cittadini.
L'unione Inquilini chiama alla vigilanza e alla proposta e alla protesta,tutte quelle forze sociali e politiche, gli urbanisti e gli ambientalisti, i comitati che fino ad oggi si sono mobilitati per il diritto ad una urbanista democratica; a settembre il confronto sulla gestione delle ex strutture demaniali dovrà dispiegarsi e non rimanere nei cassetti di pochi tecnici.