FIRMIAMO LA PETIZIONE promossa da ASSODIPRO : “ SALVATE IL SOLDATO RAIOLA “ indirizzata al Presidente Repubblica e Ministro Difesa.
Francesco Raiola ha 30 anni quando accadono i fatti . E’ un militare di valore: due missioni in Kossovo, una in Afghanistan. Nel 2011 viene accusato di ricettazione e traffico di stupefacenti. Solo nel 2015 viene prosciolto completamente senza neanche andare a giudizio, ma, nel frattempo, Raiola ha perduto per decaduti diritti morali il suo posto nell’Esercito Italiano che è stato rapidissimo a cacciarlo dal suo lavoro di militare . Il suo caso è stato trattato dal programma TV “ Sono innocente “ su rai 3 del 18 Marzo .
Francesco è sposato ed ha due figli, paga a caro prezzo un errore giudiziario : quattro giorni di isolamento, ventuno in cella a Santa Maria Capua Vetere, più cinque mesi ai domiciliari e la fine della carriera in divisa. Un disastro cui per fortuna pone rimedio, almeno sul piano giudiziario, il gip di Nocera Inferiore che ha ereditato per competenza il fascicolo da Torre Annunziata: il giudice si accorge che le accuse non stanno in piedi e proscioglie Raiola in udienza preliminare, senza nemmeno spedirlo a processo.
LA SUA VICENDA TRAGICA, per la quale DEVE essere risarcito riottenendo quello che chiede con DIGNITA’: il suo posto di lavoro nell’Esercito, inizia con delle intercettazioni, un suo commilitone parla di «mozzarelle», un altro di un «televisore» per poter vedere «la partita».
La polizia giudiziaria, nello specifico i carabinieri, danno per scontato si tratti di parole in codice per indicare chili o «partite» di sostanze stupefacenti. Erano invece mozzarelle che dalle parti di Raiola sono ottime e una tv che il commilitone della caserma di Barletta pensava di poter acquistare, tramite l’amico campano, a prezzi più vantaggiosi, in un fornitissimo centro commerciale di Pompei !