legge 104/92 articolo 3 comma 3.
Purtroppo, succede che quando ci sono delle grosse crisi, tipo la Pandemia che non è ancora scomparsa, o disgraziatamente questa guerra iniziata dalla Russia, qualcuno ne approfitta o per far passare norme penalizzanti per il personale, o per infierire ai bassi livelli sul personale. Ed oggi, dopo oltre 2 anni di Pandemia e con i prezzi che salgono, non corrisposti da paralleli adeguamenti salariali, queste attività contro il personale sono riprovevoli, ma sono indecenti se rivolte contro uomini o donne, la cui colpa, purtroppo è seguire amorevolmente coniugi o figli o genitori, malati oncologici gravi.
Ancora una volta, mi vedo costretto ad informare l’opinione pubblica di casi, e sono diversi oltre che distribuiti sul territorio nazionale, di Cittadine/i in divisa che, trovandosi loro malgrado nelle condizioni di avere familiari malati oncologici, quando fanno giusta richiesta, al responsabile in comando, non vengono ascoltati, come previsto per legge (L. 104/92 Art. 3 co. 3) ma, anche umanamente doveroso, e se non si è umani, in queste situazioni quando si è?
Quando si parla di malati oncologici gravi, si parla di malati riconosciuti tali da varie diagnosi, in cura con le apposite terapie, e riconosciuti tali da Commissioni Mediche apposite, con legge 104/92 ed articolo 3 comma 3.
La Repubblica Italiana, ha talmente recepito la gravità di questa malattia, che la Domanda di Richiesta di Invalidità deve essere evasa entro 15 giorni, mentre per tutte le altre malattie, il tempo fra la Domanda di Richiesta di Invalidità e la Visita presso l’apposita Commissione Medica può essere anche di vari mesi.
Non è accettabile che il responsabile della documentazione da valutare (Ufficiale) a qualsiasi livello, invece di agevolare il suo subordinato, lo metta in difficoltà nel momento in cui ne avrebbe più bisogno, forse perché non comprendono cosa significhi nella realtà, assistere il/la coniuge od i figli od i genitori, ricoverati o meno in un qualsiasi Reparto di Oncologia.
Di fronte ad una simile problematica, un qualsiasi “Ufficiale” con le prerogative per valutare la documentazione, dovrebbe adoperarsi per aiutare ed assistere il personale in difficoltà, ed essere persino un riferimento materiale e morale.
Ma tenuto conto, di tante anzi troppi casi in cui degli Ufficiali con funzioni di comando, non solo non li aiutano ma, li mettono persino a disposizione per poi poterli trasferire e magari li trasferiscono (o cercano di farlo) facendo credere loro che sia per il benessere del personale e del reparto.
Di fronte ad una certa diffusa difficoltà di uomini e donne in divisa (raccontata dagli interessati, ma anche da tanti amici loro vicini), la Sezione Assodipro di Treviso, ha attivato i propri increduli legali, che oltre a confermare l’illegittimità di questi atteggiamenti, si sono resi disponibili per diffidare quei Comandi che più o meno pesantemente intervengono negativamente sul personale, inviando contestualmente informativa e diffida allo Stato Maggiore di competenza.
Tutti e tutte coloro che hanno amici e amiche in divisa ed in difficoltà per i motivi appena elencati, sono pertanto invitati ad informarli di ciò, ed a fargli contattare qualsiasi struttura di Assodipro o di fargli telefonare al 388-4415221.
Treviso lì 12 marzo 2022 il Presidente
Assodipro della Sezione di Treviso
Salvatore Vinciguerra
Giuseppe Seviroli
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