Nell'elenco dei tagli previsti dal governo nell'ambito della spending review, ci sono anche quelli per il Fondo per le vittime da uranio impoverito.
La sforbiciata è pari a quasi la metà: si passa infatti da 21 milioni di euro a 11 milioni per il 2012, di cui nove già erogati per coprire circa 600 domande.
Ciò è contenuto nella bozza del decreto legge sulla revisione della spesa pubblica dell'esecutivo di Mario Monti e preparata dal supercommissario Enrico Bondi.
FAMILIARI DELLE VITTIME INDIGNATI. La decisione ha fatto ovviamente infuriare le associazioni dei familiari delle vittime, soprattutto militari. «Come si fa a tagliare sulla pelle dei malati di tumore e leucemie per colpa dello Stato?», ha chiesto Falco Accame, presidente dell’Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti, da sempre impegnato in prima linea per i diritti dei militari.
«Potrei capire questa scelta da un governo politico, ma da uno tecnico di certo no. Quel fondo è stato voluto nel 2008 dall’allora ministro alla Difesa Ignazio La Russa. Ora si vuole tornare indietro, una scelta ignobile. Perché risarcire è ammettere di non aver protetto i militari e civili in servizio e aver omesso delle informazioni sui pericoli reali».
MILITARI DI SERIE A E SERIE B. Anziché tagliare le spese per danni provocati, secondo Accame, «sarebbe meglio ridurre quelli per le spese e sperperi militari. Perché sennò qui si rimarca ancor più pesantemente la distinzione tra militari di serie A, gli eroi caduti in Afghanistan, da piangere, e quelli di sere B, ammalati e morti di linfomi contratti dopo le missioni, da nascondere».
Le ultime cifre ufficiali di militari o civili ammalati a causa del presunto contatto con uranio impoverito o nanoparticelle parlano di 3.671 casi dichiarati.
Giuseppe Seviroli
web content editor, website developer, Buona navigazione!