UN PO DI CHIAREZZA NON GUASTA…

Qualche settimana fa, a Roma si è tenuta l’Assemblea Generale di Euromil.  A margine della quale è stata dedicata una sessione all’Italia.

     Sono intervenuti molti Esponenti/Dirigenti delle sigle sindacali autorizzate dal Ministero Difesa. Tutti hanno lamentato la inadeguatezza della, c.d. legge 46 dell’aprile 2022, tutti hanno rivendicato la primogenitura del sindacato ma nessuno ha fatto più di tanto per “ostacolarla” significativamente, nella fase embrionale. Anzi, si sono affrettati a stilare gli statuti per essere “riconosciuti”.

     Qualcuno, addirittura, si è appropriato dello Statuto, redatto da Assodipro presso uno Studio Notarile di Roma, il giorno prima della sentenza n. 449 della Corte Costituzionale del 17 dicembre del 1979.

    Allora, come oggi, eravamo CONVINTI CHE PREVALESSE IL DIRITTO. Invece no; prevalse la politica con la “p” minuscola.

     Già allora, Assodipro era lungimirante sui diritti sindacati dei Militari; purtroppo, però, la politica era ed è rimasta miope.

     Assodipro, nonostante le battute di arresto, ha continuato, NEI SUOI TRENTANNI DI VITA, a battersi per il diritto sindacale perché ci ha sempre creduto. I fatti, almeno sotto l’aspetto giudiziario, gli hanno dato ragione.

     La politica, dicevo, è rimasta miope. Dalla sentenza della Corte Costituzionale il Parlamento ha “partorito” il topolino; ovvero una legge che caccia via la Rappresentanza Militare a carico dall’Ordinamento Militare e gli dà una parvenza di libero sindacato a spese dei militari che vogliono esercitare un diritto previsto dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori (salvo che non si voglia ritenere il militare un NON LAVORATORE). Il militare, invece, è un lavoratore, atipico, ma è un lavoratore. NULLA A CHE VEDERE CON LA c.d. SPECIFICITA’.

      Ritornando all’Assemblea Generale di Euromil, della quale, sia chiaro a tutti, Assodipro è membro effettivo dal 1998, diversi Esponenti dei sindacati militari, hanno chiesto e sono stati ammessi come “osservatori” per due anni; dopo di ché, saranno o meno ammessi come membri effettivi.

     Rispetto a questo, mi chiedo se non è il caso che le Dirigenze dei sindacati interessati e Assodipro concordino una strategia per avere un ruolo più incisivo in questo sodalizio internazionale. Avere un ruolo più incisivo significherebbe avere un rapporto più dinamico e proficuo sia con il Governo Italiano Sia con Il Parlamento.

     In questo caso, probabilmente, si potrebbe avere qualche riconoscimento senza adire ai tribunali.

     Ricordiamoci, infine, che Assodipro non è un sindacato, non ha lacci e lacciuoli come gli attuali sindacati “riconosciuti”. Assodipro potrebbe fare da collante con tutte quelle OO.SS. senza che queste perdono la loro autonomia.

                                                                                      Vincenzo Moccia

                                                                               Coofondatore di Assodipro

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