Tratto dal blog di Enrico Fierro per il fatto quotidiano.it
“ Un sms. Poche parole disperate: “Caro Enrico, sono Maria Grazia Cipriani, questa mattina Luciano è morto, la strage silenziosa di Stato va avanti inesorabilmente”. Luciano Cipriani, avevamo raccontato la sua storia il 31 dicembre, era un maresciallo dell’Aeronautica Militare .
Nel suo curriculum diverse missioni all’estero, Kosovo, Afghanistan….. Un tumore che ha un nome terribile e impronunciabile: glioblastoma multiforme di IV grado, gli aveva reso la vita impossibile.
Chiuso in un letto in attesa della morte. … La sua famiglia non si è arresa. È andata in Germania, ha sperimentato nuove cure, si è aggrappata ai timidi passi della scienza.
Fratelli, un anziano padre e sorelle. Da soli. Senza l’aiuto di nessuno. Asl, ministeri, burocrazie, non sono mai stati dallo loro parte…. Eroi con la vita degli altri quando si tratta di sedersi al tavolo dei Grandi per giocare alla guerra. Andiamo nei Balcani… armatevi (male) e partite. E poi in Afghanistan, in Iraq, prossimamente in Siria e forse nell’inferno libico. A esportare democrazia.