ALPINI DEL NORD: LA LEGA “BATTUTA” ALLA CAMERA

In un sondaggio pubblicato sul sito de’ “Il Nuovo Giornale dei Militari”, è stato chiesto ai lettori di esprimersi sulla proposta della Lega che prevede,al fine di incentivare il reclutamento nelle truppe alpine, benefìci fiscali e assistenziali ai volontari in ferma prefissata e in rafferma che risiedono al nord ai quali, una volta cessati dal servizio, possono essere altresì riconosciute riserve di posti nei concorsi nella protezione civile e nella Sicurezza.
“Il 99% dei lettori che ha risposto al nostro sondaggio, si è espresso nettamente a sfavore, considerando altresì la proposta, discriminatoria nei confronti dei giovani che provengono da altre Regioni del Paese” .

Lo afferma in un comunicato Antonella Manotti, Direttore de’ Il Nuovo Giornale dei Militari e V.Presidente del Comitato “Articolo 52” secondo la quale: “ Il dato non lascia dubbi sulla freddezza con cui il personale militare ha accolto la proposta leghista”.
Per la Lega, essa andrebbe incontro alla esigenza di creare un corpo speciale radicato nel territorio, “valorizzando, come ha sostenuto il deputato Caparini, la specificità dell’identità settentrionale degli alpini” e la bocciatura del provvedimento dall’aula di Montecitorio, sarebbe ….”Un tradimento nei confronti delle migliaia di ragazzi che svolgono il loro dovere con abnegazione e altissimo senso di solidarietà….”
Sempre secondo il Carroccio, chi non è d’accordo sulla proposta… “Ai soldati preferisce i mercenari e la cancellazione di tutte le specialità, le peculiarità e le tradizioni ad esse connesse”.
“Se si vuole veramente parlare di tradimento, afferma Antonella Manotti, la Lega dovrebbe riferirsi piuttosto a quello che il governo di cui fa parte sta perpetrando nei confronti del personale militare, con una politica di tagli indiscriminati senza precedenti ed una progressiva restrizione dei diritti”.
La Lega sa quanti Volontari, per mancanza di risorse, dopo 5, 6 e anche 7 anni di precarietà, rischiano di essere congedati?
“Vorremmo inoltre ricordare all’on. Caparini – conclude Antonella Manotti – che quei “ragazzi” – come li chiama lui – sono professionisti che svolgono il loro ruolo con abnegazione e senso di solidarietà, dentro e fuori i confini nazionali, indipendentemente dalla Regione da cui provengono e, soprattutto, giurano su una Costituzione in cui c’è scritto che “L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica… Una e indivisibile”.

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