Riportiamo il Notiziario FLP Difesa ( sindacato dei lavoratori civili della DIFESA ) n. 15, in cui si da notizia dell’ulteriore blocco dei contratti dei dipendenti pubblici fino al 2020 previsto dal Documento di Economia e Finanza presentato giorni fa dal Governo. ” I dipendenti pubblici destinati ancora una volta a fare da bancomat al Governo? A leggere il DEF (Documento di Economia e Finanza) sembrerebbe di sì. Tre quarti della somma necessaria a coprire i famosi 80 euro al mese da dare ai lavoratori dipendenti in busta paga sarebbero coperti attraverso un ulteriore blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, fermi già dal 2009, addirittura fino al 2020. La Federazione Lavoratori Pubblici e funzioni pubbliche (FLP) non ci sta e mostra il suo sdegno con le parole del Segretario Generale Marco Carlomagno: “Il 4 aprile scorso abbiamo incontrato la Ministra per la Pubblica Amministrazione Madia e le avevamo dato la nostra disponibilità a lavorare con lei per tagliare gli sprechi nella Pubblica Amministrazione, come abbiamo già fatto con il Ministro Mogherini al Ministero degli Esteri. Ma che si possa solo pensare di finanziare spesa ulteriore bloccando per undici anni i contratti dei dipendenti pubblici è incredibile.
“In questo modo si scatena una guerra tra poveri: lavoratori che guadagnano 1.400 euro che finanzieranno altri che ne guadagnano 1.200 mentre coloro che lucrano sugli appalti pubblici, prendono stipendi da favola e godono di privilegi continueranno a farlo impunemente. Il capitolo del DEF sull’evasione fiscale è ridicolo! “A questo punto – conclude Carlomagno – non resta che la mobilitazione e per questo chiediamo a tutti i sindacati un po’ di coraggio per riaffermare la dignità del lavoro pubblico e contrastare il processo di impoverimento dei dipendenti statali”.
USB ( unione sindacale di Base ) P.A.: CONTRATTI BLOCCATI FINO AL 2020? UNA FOLLIA. COSI’ SI VA DRITTI ALLO SCIOPERO GENERALE : “Il Documento di economia e finanza 2014 presentato dal governo Renzi prevede il mantenimento del blocco dei contratti nel Pubblico Impiego fino al 2020, con la sola vacanza contrattuale per il triennio 2018-2020.
“Una follia – dichiara Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego – i contratti sono ormai fermi dal dicembre del 2009 e i lavoratori pubblici hanno abbondantemente pagato il costo della crisi”. “Mentre promette di tagliare gli sprechi e l’evasione, Renzi non aggredisce la corruzione e nei fatti continua ad accanirsi sui lavoratori pubblici – sottolinea il dirigente USB – che dall’inizio del blocco contrattuale non hanno percepito una massa salariale media pari ad almeno 7.500 euro complessivi lordi. Inoltre le spending review ed il blocco del turn over hanno prodotto la perdita di oltre 350 mila posti di lavoro”. “Gli 80 euro promessi da Renzi a dieci milioni di lavoratori dipendenti in funzione delle elezioni europee – incalza Romagnoli – saranno in parte finanziati dal mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, almeno 2,3 miliardi in un anno, mentre l’effetto dell’incremento stipendiale sarà immediatamente assorbito dall’aumento della tassazione locale, delle tariffe, del costo dei servizi”. “Dietro l’atteggiamento spavaldo di chi dice che farà cambiare passo all’Italia e all’Europa, c’è un Presidente del Consiglio che esegue a puntino gli ordini della Troika, continuando a massacrare lo Stato sociale e ad impoverire i lavoratori pubblici”. “Il 14 aprile proporremo al Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego lo sciopero generale della categoria – conclude Romagnoli – perché il rinnovo del contratto è un diritto e la questione salariale è diventata seria anche nel lavoro pubblico. La ripresa economica del Paese non può che passare per la restituzione alle retribuzioni di un maggiore potere d’acquisto”.
“Una follia – dichiara Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego – i contratti sono ormai fermi dal dicembre del 2009 e i lavoratori pubblici hanno abbondantemente pagato il costo della crisi”. “Mentre promette di tagliare gli sprechi e l’evasione, Renzi non aggredisce la corruzione e nei fatti continua ad accanirsi sui lavoratori pubblici – sottolinea il dirigente USB – che dall’inizio del blocco contrattuale non hanno percepito una massa salariale media pari ad almeno 7.500 euro complessivi lordi. Inoltre le spending review ed il blocco del turn over hanno prodotto la perdita di oltre 350 mila posti di lavoro”. “Gli 80 euro promessi da Renzi a dieci milioni di lavoratori dipendenti in funzione delle elezioni europee – incalza Romagnoli – saranno in parte finanziati dal mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, almeno 2,3 miliardi in un anno, mentre l’effetto dell’incremento stipendiale sarà immediatamente assorbito dall’aumento della tassazione locale, delle tariffe, del costo dei servizi”. “Dietro l’atteggiamento spavaldo di chi dice che farà cambiare passo all’Italia e all’Europa, c’è un Presidente del Consiglio che esegue a puntino gli ordini della Troika, continuando a massacrare lo Stato sociale e ad impoverire i lavoratori pubblici”. “Il 14 aprile proporremo al Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego lo sciopero generale della categoria – conclude Romagnoli – perché il rinnovo del contratto è un diritto e la questione salariale è diventata seria anche nel lavoro pubblico. La ripresa economica del Paese non può che passare per la restituzione alle retribuzioni di un maggiore potere d’acquisto”.