A cura di Salvatore Rullo presidente Assodipro
I fatti e la tragedia di Cisterna di Latina sconvolgono e sono sviscerati e approfonditi nei quotidiani. Una tragedia dove troviamo, in una serie drammatica, mali del nostro tempo e mali di un comparto. Il Carabiniere protagonista della vicenda che ha sconvolto tantissimi , in una sequenza tragica ha commesso : Violenza in famiglia, come scrivono i quotidiani – Femminicidio – Omicidio delle due giovanissime figlie e Suicidio. Non trovo, ad oggi, dichiarazioni del Ministro Difesa Roberta Pinotti e riporto la condivisibile indignazione del Ministro Interni Marco Minniti : “ E’ tutto drammaticamente inaccettabile . Su queste cose ci sono troppe sottovalutazioni. Dobbiamo prendere un impegno d’onore: non possiamo discutere di tragedie simili pensando che si sarebbero potute evitare”. Nello stesso articolo che riporta le condivisibilissime dichiarazioni del Ministro Minniti leggiamo : “ Ora toccherà alla procura militare, che ieri ha aperto un inchiesta, valutare se ci siano responsabilità da parte di dirigenti o funzionari dell’ Arma. Nel frattempo emerge un nuovo, non trascurabile, particolare : l’omicida fu sottoposto ad una visita medica in caserma, di fronte ad una commissione di esperti, e fu dichiarato idoneo.
LA POLITICA LATITA SUL TEMA SUICIDI NELLE FORZE ARMATE E CARABINIERI. L’ultima volta che lo ha fatto è stato, anche non in modo esclusivo, alla Camera dei Deputati, all’interno della “ Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell’organizzazione delle Forze Armate”, trasmessa alla presidenza il 21 Nov. 2016. Nella relazione di 148 pagine la parola SUICIDI è citata 3 volte ed il tutto in UNA PAGINA SOLA ( pag 25 ) , dove si trova un grafico con i dati dei suicidi dal 2000 al 2015. Ne citiamo alcuni : nell’anno 2000 ci sono stati 23 suicidi totali tra EI,AM, MM, CC, di questi 15 nei Carabinieri ; nell’anno 2003 ci sono stati 32 suicidi totali tra EI,AM, MM, CC, di questi 14 nei Carabinieri ; nell’anno 2006 ci sono stati 16 suicidi totali tra EI,AM, MM, CC, di questi 11 nei Carabinieri ; nell’anno 2010 ci sono stati 29 suicidi totali tra EI,AM, MM, CC, di questi 22 nei Carabinieri ; nell’anno 2012 ci sono stati 29 suicidi totali tra EI,AM, MM, CC, di questi 18 nei Carabinieri ;
ALTRI DATI E STUDI, rilevano che NEI CARABINIERI LA PERCENTUALE DEI SUICIDI è 4 volte la media nazionale considerando la fascia di età tra i 20 ed i 60 anni .
Tratto dal sito Osservatorio Suicidi Cerchio Blu : I dati ufficiali
Il nostro Osservatorio non raggiunge i dati ufficiali. Nonostante l’esigenza ai fini statistici e di ricerca, in Italia questo non è ancora possibile. Per questo motivo, anche su forte impulso da parte di Cerchio Blu operato in questi anni, sono state presentate alcune interrogazioni parlamentari per riuscire ad avere i dati ufficiali da parte delle organizzazioni di polizia. In data 15 settembre 2016, il sottosegretario Domenico Manzione ha risposto alla interrogazione presentata dall’Onorevole Vito Crimi, fornendo per la prima volta in Italia i dati ufficiali “aggregati” (purtroppo) dei suicidi nei cinque corpi di polizia nazionali, riferito al periodo 2009 – 2014.
I dati Ufficiali forniti riferiti al periodo 2009 – 2014 sono i seguenti:
SUICIDI Polizia di Stato 62 – Carabinieri 92 – Guardia di Finanza 45 – Polizia Penitenziaria 47 – Corpo Forestale 8
I NUMERI NON SONO OPINIONI e fotografano una tristissima realtà alla quale NON ci si può rassegnare, NON ci si deve rassegnare. E’ evidente la scarsissima attenzione di politica e vertici su questo tema e fenomeno in crescita . Il Generale Del Sette in una dichiarazione di qualche tempo fa minimizzava affermando : “I casi di suicidio nell’Arma sono stati 10 nel 2015, con una media di 13 negli ultimi anni. Nel 2015, infatti, 5 carabinieri si sono tolti la vita per problemi familiari, 3 per problemi di salute, 2 per cause non note, ma non riconducibili a motivi di servizio. Di questi 7 con arma di ordinanza, 2 con pistola privata, uno si è impiccato”. Come Assodipro riteniamo che non si può più minimizzare ma occorre subito un esame approfondito del tema con Commissione inchiesta o con un osservatorio misto ed in posizione terza, assolutamente autonomo e con funzioni ispettive e poteri di indagine. E’ monitorato lo stato psicologico del poliziotto/carabiniere/ finanziere ? o avviene solo al momento del suo arruolamento ? I servitori dello stato, durante la loro carriera, sono seguiti o supportati nel caso di problemi economici / familiari o sono abbandonati al loro destino come numeri che servono solo a produrre numeri da sciorinare a cerimonie e ricorrenze ? E’ monitorato lo stress da lavoro ? Quali tutele psicologiche ? Con quali psicologi ? Quali tutele sociali ?
E’ palese che, TUTTE LE VOLTE CHE CAPITA UN SUICIDIO, si tende a sminuire. Si tende a soffocare qualsiasi notizia sullo stesso. Si archivia in fretta con “ problemi familiari o sentimentali “ . E’ se invece il suicidio fosse prodotto da mobbing di un mondo chiuso, autoreferenziale, controllore di se stesso, da un mondo che si considera ai limiti dell’ insindacabilità e monolite intoccabile ? Si sono mai fatte inchieste su motivi e cause dei suicidi ? e se non si fanno, perche ? e quali sono i risultati ?
E’ evidente che è troppo e intollerabilmente frequente il suicidio in quelle Istituzioni caratterizzate da una specificità, che è negatività nei diritti, con un durissimo grado di controllo sul personale.
“La militarità valore aggiunto”. Frase molto cara a certi vertici che resistono a vere forme di diritti di rappresentanza sindacale e vorrebbero continuare a tenere un mondo CHIUSO che, invece, dovrebbe aprirsi e ridurre una autoreferenzialità che, ci dispiace dirlo, PRODUCE ANCHE SUICIDI, troppi. “ la militarità è un valore aggiunto “ è frase che stride di fronte a certi fatti commessi da militari negli ultimi anni. La militarità non sarebbe assolutamente disconosciuta o cancellata con più democrazia intesa come diritti sindacali . I Diritti sono una necessaria finestra da aprire in un mondo chiuso che non può avere timore di una migliore democrazia rappresentativa del personale. E’ molto preoccupante pensare che si voglia ancora continuare a operare in un mondo chiuso, con un numero non più tollerabile di sucidi, dove , come abbiamo visto negli ultimi anni anche in fatti di cronaca non certo lusinghieri , è vietato l’ingresso a migliori diritti e tutele per il personale tutto.
Quindi, Caro Carabiniere e militare, ti scrivo come presidente Assodipro, innanzitutto perché so benissimo che non hai organi di rappresentanza che possono tutelare seriamente il personale e che non sono indipendenti ma gerarchicamente subordinati, oltre che interpretati da chi ha lo strabismo gerarchico di guardare al comando generale / vertice, del quale spesso diventa portavoce, invece di cercare di rappresentare il personale ed i suoi gravi problemi con un minimo di autonomia. A conferma basta guardare gli ultimi provvedimenti approvati per il personale e , soprattutto, basta evidenziare che il tema dei suicidi non è mai stato trattato dalla rappresentanza militare dei Carabinieri in modo incisivo e per come meritava. Silenzio pesantissimo e totale !
Lo stesso silenzio di chi , CoCeR che dovrebbero rappresentare il personale , di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta per i militari morti e malati causa Uranio, Amianto, Radon, Vaccini ecc, NON solo non ha chiesto giustizia e diritti, NON solo non ha pronunciato neanche le parole “ uranio – amianto “, NON solo non ha chiesto di sapere il perché e le cause di militari malati e morti a centinaia, MA ha rappresentato plasticamente quel mondo chiuso dove sono emerse “ sconcertanti criticità che hanno contribuito a seminare morti e malattie tra i militari “ ! Un rappresentante, che tace di fronte a queste affermazioni frutto di un grandissimo e imponente lavoro di un organo parlamentare è semplicemente sconvolgente e parte di un sistema rappresentativo che non rappresenta e và rapidamente eliminato.
Caro Carabiniere e militare Ti scrivo, come presidente di Assodipro, per conoscere ancor meglio le tue esigenze e problemi , i tuoi disagi lavorativi se ci sono ( e pare proprio di si ), quanti, quali sono ed in che forme dirette o indirette si presentano, se c’è “ ascolto “ da parte dei comandanti di ogni livello, o se nel mondo chiuso ci sono troppi muri di gomma e porte chiuse, attenti solo a numeri e carriera.
Se ritieni, come noi di Assodipro, che bisogna aprire un mondo /sistema chiuso che NON può essere piu causa di suicidi di “ persone numeri “, un mondo lavorativo migliore per i cittadini in uniforme, scrivici e contattaci in quanto vogliamo rappresentare, anche raccogliendo opinioni dei diretti interessati, persone e non numeri di matricola, gli importanti temi del personale militare alla politica ed alle istituzioni in tutti i modi democraticamente possibili.
Salvatore Rullo presidente Assodipro
s.rullo@tin.it o segreterianazionale@assodipro.org