In questi giorni è partito il dibattito alla Camera sui disegno di Legge AC 875 “Norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo”. Si tratta di un testo atteso figlio di una Sentenza della Corte Costituzionale che sta producendo frenesia e confusione ancora prima di venire alla luce. Allo stato di fatto ci sono sigle sindacali approvate dal Ministro con delegati Cocer nel direttivo, nonostante l’esclusione del parere del CdS ribadito dalla Circolare del Ministro. Ci sono sigle autorizzate dal Ministro a carattere Interforze e unitario ed altre no, perchè devono seguire le indicazioni di singola forza armata. Ci sarebbe da aprire nuovamente il contenzioso sulla base dell’Articolo 39 della Costituzione. Ancorché i limiti stringenti della Circolare del Ministro la disattenzione, malizia, utilizzo “ad personam” dei vincoli appare pretestuoso e stravolgente. In tempi non sospetti avevamo scritto sull’argomento, oggi ci portiamo più avanti.
In questo contesto confuso, Assodipro ribadisce senza ombre di dubbio che la sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale, che di fatto apre alla possibilità per i militari italiani alla costituzione di associazioni professionali a carattere sindacale, è il risultato di una nostra battaglia civile nostra che si protrae da ben 26 lunghi anni. E’ paradossale leggere sul web l’accredito di tanti personaggi come fautori del grande risultato. Vanno messi i puntini sulle “i”.
Ciò premesso, in attesa che il dibattito parlamentare continui spedito il suo cammino, Assodipro scrive alle Commissioni Parlamentari Difesa Camera e Senato chiedendo di essere inserita nelle Audizioni, di entrare a pieno titolo nella scrittura di una legge nuova. La sentenza è nata sulla pelle di molti militari che in questi anni hanno portato avanti una idea pagando spesso di persona. La storia non è acqua sotto i ponti, non è un racconto per addetti ai lavori, non è sfoggio di cultura per occasioni “radical chic”, la storia è un passaggio di testimone, un collegamento tra passato, presente e futuro.
Assodipro riprende la sua battaglia partita nel lontano 1992, invia una lettera commissione difesa per chiedere di far parte dei lavori ne più e ne meno dei Delegati Cocer e dei costituendi sindacati autorizzati.
La Redazione
Giuseppe Seviroli
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