CONDANNA DEFINITIVA A BERLUSCONI-Bondi parla di “guerra civile” tra assurde pressioni a Napolitano ed il sit-in di oggi alle 18 pro-Berlusconi–

s.r.  
Povera Italia  Nostra 
 “Cala il sipario sul buffone di Roma“. Le parole riferite a Silvio Berlusconi sono del Financial Times che commenta così la sentenza della Corte di Cassazione del processo Mediaset che ha confermato la condanna a quattro anni per l’ex presidente del Consiglio. Per il quotidiano finanziario della City, “dopo il verdetto il Senato dovrebbe cacciare Berlusconi” che “ha accusato i magistrati di parzialità politica” nei suoi confronti “ma non è riuscito a produrre alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni”. Per il quotidiano, “i giudici di Roma dovrebbero essere lodati per la loro indipendenza” e “il verdetto dimostra che nessuno è al di sopra della legge“. Inoltre, aggiunge, “se Berlusconi avesse un briciolo d’onore, ora darebbe le dimissioni. Risparmierebbe ai suoi colleghi senatori l’imbarazzo di dover espellere un ex primo ministro”. Infine, per il Financial Times, che ricorda come l’ex premier abbia già promesso battaglia e che molti membri del suo partito potrebbero seguirlo, in Italia “i tempi sono maturi per l’emergere di un partito di destra che sia pronto a liberarsi del frenetico populismo di Berlusconi per abbracciare il liberismo economico. Dopo anni di inefficace protagonismo – conclude l’editoriale -, l’Italia ne beneficerebbe molto”. 
Sandro Bondi, ex ministro, si scontra con il Quirinale e paventa una guerra civile, mentre dal colle viene accusato di essere un irresponsabile ed i partiti dell’attuale governo puntano gli occhi sul sit-in organizzato oggi dal PDL in solidarietà con Berlusconi.  È  questo clima nel quale si prepara la manifestazione del Pdl di oggi davanti a Palazzo Grazioli .
Berlusconi sarà presente con  tutto lo stato maggiore del partito, ma nessun ministro. Nell'attesa, a tenere banco ci ha pensato Sandro Bondi che ha invitato a trovare «una soluzione politica» per il Cavaliere altrimenti il rischio è quello di una «guerra civile». Parole che innescano un duro botta e risposta con il Quirinale. Il Colle infatti bolla le frasi del fedelissimo del Cavaliere come «irresponsabili». Il diretto interessato però rincara la dose: «Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, nemmeno da un comunicato del Quirinale».
Il premier Letta fa sapere che ascolterà «con attenzione» contenuti e toni del sit-in. Che la tensione resti alle stelle appare evidente. Ecco perchè, anche per raffreddare un pò il clima, il Capo dello Stato ha rinviato alla prossima settimana gli incontri con il Pdl come pure con il premier Enrico Letta. Rimane  il rischio di un flop di presenza: organizzare pullman da tutta Italia in pochissimo tempo ed nel week end dell'esodo di agosto non è stata cosa semplice per i dirigenti di via dell'Umiltà. Ma d'altronde una manifestazione davanti a palazzo Grazioli senza la presenza dell'ex capo del governo avrebbe  poco senso.
C’è  il rischio che Berlusconi venga  contestato dal Popolo Viola che ha annunciato la presenza a via del Plebiscito. La decisione di scendere in piazza a sostegno dell'ex capo del governo rappresenta, nella strategia pidiellina, un ulteriore strumento di pressione per tenere alta l'attenzione sulla 'battaglià per chiedere la concessione della grazia per il Cavaliere.
 
Intanto è stato consegnato alla Digos di Roma il passaporto di Silvio Berlusconi, come previsto dopo l'emissione del decreto di esecuzione della pena nei confronti dell'ex-premier per il caso Mediaset. A disporre la revoca del passaporto era stata la Questura di Milano e, secondo la procedura, il provvedimento è stato eseguito dalla Digos della Questura di Roma. A ritirare il passaporto è stata la Digos di Roma perchè l'ex premier ha da qualche tempo eletto la propria residenza nella Capitale. Berlusconi avrebbe anche firmato il decreto di revoca del documento.

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