“Giovani, non fatevi intimidire e anestetizzare su un presente senza diritti e tutele che appare dipingere un futuro non roseo”. “Disciplina, integrità e spirito di corpo non possono sovrastare o annullare DIRITTI E DIGNITÀ. L’immagine delle Forze Armate che danno PANE E SALAME AI CARABINIERI in servizio e mettono centinaia di giovani ACCAMPATI IN TENDE sotto la minaccia di allagamento non è una bella immagine”.
Assodipro Nazionale
I Giovani nelle Forze Armate rappresentano il futuro di coloro che difendono la Democrazia mettendosi al servizio dello Stato. Per tutti coloro che affrontano questa scelta nutriamo la massima stima e, anche, se non soprattutto, per loro, continuiamo a fare la nostra BATTAGLIA PER I DIRITTI SINDACALI per i Militari a similitudine dei tanti paesi europei che li concedono. Accontentarsi del presente senza guardare al futuro è uno degli errori che possono commettere le generazioni più giovani. Accettare di non avere DIRITTI FONDAMENTALI di tutela su lavoro, salute e parte economica – normativa – previdenziale è un errore drammatico.
Una retribuzione maggiorata con impieghi in missioni al servizio del paese non può e non deve far dimenticare quello che è una situazione, a volte, di precari senza diritti. Non può far dimenticare o ignorare che la pensione di chi è un Graduato attuale sarà di poche centinaia di euro al mese, tenendo conto anche dei contratti bloccati da 7 anni e, soprattutto, della mancanza della previdenza complementare.
Lottare per migliorare diritti e condizioni è un tema assolutamente democratico; Lottare per diritti è ciclicamente storico e significa fare un passo avanti sulle tutele lavorative e sociali. Oggi la stragrande maggioranza dei giovani appare anestetizzata nel presente senza nessun sguardo al futuro; questo, in generale, non è un bel segnale dello stato della società italiana. Giovani, non fatevi intimidire e non fatevi anestetizzare su un presente senza diritti e tutele che appare dipingere un futuro non roseo.
DELLA VICENDA EXPO, come ASSODIPRO, con riferimento ai problemi avuti dai militari impiegati, ci eravamo occupati con alcuni articoli, tra il Maggio/Giugno 2015, che vi riproponiamo. Clicca qui per leggere l’articolo con il seguente titolo : MILITARI SENZA DIRITTI e TUTELE; EXPO di Milano sul cibo (!) ma CARABINIERI in servizio CON UN PASTO DELLA VERGOGNA a PANE E SALAME. “ i militari non hanno potuto reputare accettabile e dignitoso il contenuto del sacchetto vitto “ .
Clicca qui per leggere l’articolo con il seguente titolo : MILITARI SENZA DIRITTI SINDACALI . Alloggi dei MILITARI in SERVIZIO all’ EXPO; dalle tende allagate si passa al capannone con brande da campo e pranzo al sacco! Basta con i CoCeR Sindacati Gialli – Ennesimo esempio di mancanza di diritti e tutele per i Militari Italiani. In servizio all’ EXPO passano da tende allagate ad un capannone con pranzo a sacco!. SILENZIO del CoCeR Esercito.
ORA scopriamo che un militare è stato punito per aver pubblicato su FB le foto che ritraevano un campo di tende, allagato, che doveva essere la sistemazione logistica (!) di centinaia di militari impiegati a garantire la sicurezza ad EXPO.
La motivazione del provvedimento disciplinare è, come si scrive nell’articolo che segue, “una condotta avventata e superficiale e si è posto in contrasto con i principi etici che costituiscono i fondamenti dell’integrità militare, quali disciplina, integrità morale e spirito di corpo”.
Disciplina, integrità e spirito di corpo non possono sovrastare diritti e dignità. L’immagine delle Forze Armate che danno pane e salame ai Carabinieri in servizio e mettono centinaia di giovani accampati in tende sotto la minaccia di allagamento non è una bella immagine.
Ed è stato giusto pubblicare quelle foto.
Il tema “ immagine delle FF.AA “ se lo dovrebbe porre la politica e chi impiega il personale nelle condizioni sopra descritte e, sacrosantemente, denunciate !
“Trattati peggio dei profughi”, soldato punito Militari nell’acqua all’Expo, azione disciplinare nei confronti di un alpino che aveva pubblicato le foto su Facebook UDINE. A maggio dell’anno scorso sulla sua bacheca Facebook apparvero le foto di alcuni colleghi, militari impegnati nel presidio a Expo nelle tende sommerse dal fango e dall’acqua. Quelle foto finirono sui giornali e fecero il giro della penisola, suscitando un coro di proteste e interrogazioni parlamentari. Ma su quella “fuga di notizie” lo Stato maggiore dell’Esercito ha aperto un’inchiesta che ha passato in rassegna i profili dei militari sui social network. Finchè sono arrivati a lui, un caporal maggiore capo scelto di stanza alla caserma di Cividale nell’8° Reggimento alpini nei confronti del quale è stato aperto un procedimento disciplinare. E così, a quasi un anno da quei fatti, ieri la commissione disciplinare si è riunita e ha comminato al caporal maggiore capo scelto sette giorni di consegna di rigore, cui seguirà una decurtazione dallo stipendio. La vicenda risale al maggio scorso quando circa 700 militari, fra loro 250 alpini di stanza a Cividale, a Venzone e i cavalieri di Villa Opicina che erano impegnati per garantire la sicurezza ad Expo 2015, furono collocati in una tendopoli a Bellinzago Novarese in condizioni tutt’altro che facili. In occasione di un fortunale la tendopoli fu spazzata dal vento e dalla pioggia e i militari finirono sott’acqua, così come i loro effetti personali. Di quella situazione il Messaggero Veneto diede conto riportando la denuncia dell’avvocato Leonardo Bitti che fece partire un’azione legale nei confronti dell’Esercito con l’obiettivo di ottenere un risarcimento per i danni subiti. Non solo non vi sono stati risarcimenti, ma alcuni militari sono finiti nei guai per questa vicenda. Fra loro il soldato cividalese. Stando alle conclusioni dell’inchiesta sommaria esperita dal generale Marcello Bellacicco su disposizione del Capo di Stato maggiore dell’Esercito, le immagini delle tende allagate – che raccolsero numerosi commenti negativi sulla pagina Facebook – danneggiarono l’immagine delle Forze Armate. Secondo la relazione, il militare ha messo in atto «una condotta avventata e superficiale e si è posto in contrasto con i principi etici che costituiscono i fondamenti dell’integrità militare, quali disciplina, integrità morale e spirito di corpo».