A cura di Assodipro.
E’ stato pubblicato dall’ ARAN ( Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ) il Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei Pubblici Dipendenti.
Per la parte di Interesse del Comparto DIFESA e Sicurezza vi proponiamo una sintesi ed alcuni dati dello stesso.
Nel Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti , tra l’altro si legge: “ Il 2014 si apre con il proseguimento delle misure di contenimento delle dinamiche salariali nel pubblico impiego. La legge di stabilità, approvata a fine dicembre, elimina anche per il biennio 2013-2014, la possibilità di dar corso alle procedure di rinnovo contrattuale, escludendo altresì qualsiasi forma di recupero della parte economica. In modo analogo, vengono prorogati tutti i limiti già vigenti sul 2013; dai vincoli sui fondi accessori, all’invarianza dei trattamenti retributivi individuali, fino alla sola valenza giuridica delle progressioni di carriera. L’annualità 2010 costituisce il riferimento invalicabile per l’applicazione dei blocchi, cui si aggiunge peraltro la fissazione anche per gli anni 2015-2017 dell’indennità di vacanza contrattuale in godimento al 2013.
I LAVORATORI DELLA P.A. sono 3.343.999 – di questi 542.236 il 16% è nel comparto sicurezza ( Corpi di polizia 320.404 Forze armate 187.324 – Vigili del Fuoco 34.508) Fonte: elaborazioni Aran su dati RGS – IGOP. Dati aggiornati al 16/12/2013 Clicca e Vedi tabella 1
STIPENDI : Il personale non dirigente della PA mostra, nell’ultimo biennio, la consueta variazione nulla, mentre, per gli effetti della sentenza della Corte costituzionale, la dirigenza della PA presenta un aumento dello 0,5%. In particolare, la dirigenza pubblica non contrattualizzata riporta un +1,3%, quale esito dell’adeguamento stipendiale al personale di magistratura ed equiparati.
EFFETTI DEL BLOCCO STIPENDIALE : L’andamento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici non contrattualizzati (comparti forze armate, dell’ordine e vigili del fuoco) è anch’esso fermo sul valore del marzo 2011 ; L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività mostra un andamento in costante crescita dalla fine del 2008.
– “Sulle riduzioni lineari degli occupati (e della spesa pubblica) molto si è detto. Vi è una diffusa consapevolezza degli effetti collaterali negativi che esse hanno sull’organizzazione della PA, ma se ne giustifica la messa in campo sulla base delle necessità di agire subito e con risultati certi (in termini di cassa e di bilancio). Anche in questo rapporto, si sono più volte messi in luce i rischi derivanti da un utilizzo prolungato di meccanismi di riduzione lineare sul fronte occupazionale. Se ne sono mostrati, ad esempio, gli effetti in termini di incremento dell’età media della forza lavoro (gli ultimi dati collocano l’età media intorno ai 50 anni, con solo il 3% del personale sotto i 30 anni), con le evidenti ricadute negative su motivazione e competenze professionali “ – l’indebolimento del capitale umano presenta anche una dimensione di tipo quantitativo.
Anche su questo punto, le analisi svolte all’interno di questo Rapporto (ed altre che pure sono state condotte sull’argomento) consentono di mettere a fuoco la problematica. Problema che non sembra riguardare tanto il numero complessivo di occupati, che appare in linea con gli standard degli altri Paesi. Vi sono, invece, chiari segnali di criticità sul piano della corretta allocazione delle risorse – vi sono squilibri nella distribuzione del personale a livello territoriale e tra processi di lavoro, che richiedono una più accurata analisi dei fabbisogni per individuare con maggiore precisione ambiti che presentano sofferenze ed ambiti che presentano ridondanze e, contestualmente, adeguati incentivi e misure per favorire la mobilità del personale, i cui numeri, allo stato, appaiono del tutto inadeguati – il tema della non ottimale distribuzione del personale va affrontato lavorando congiuntamente sull’analisi dei fabbisogni e sulle misure per favorire la mobilità del personale; possibili misure per questo tipo di problematica sono: adottare misure per incrementare sensibilmente i flussi di mobilità di personale tra amministrazioni, sedi territoriali o funzioni, rimuovendo ostacoli di natura amministrativa, prevedendo misure incentivanti di carattere retributivo e rafforzando, contestualmente, la capacità di orientare e governare tali flussi in funzione dei fabbisogni – favorire l’incontro tra domanda (amministrazione che manifestano un fabbisogno) e offerta di lavoro (persone interessate a cambiare lavoro o sede di lavoro) all’interno del sistema PA, attraverso il web, sul modello delle “borse lavoro”.