Gigetto spettatore di tentata punizione

5^ puntata

Gigetto, questo giovane maresciallo, era un attento osservatore delle dinamiche di ogni reparto, di ogni ufficio, di ogni compagnia. Teoricamente tutte queste piccole organizzazioni militari avrebbero dovuto osservare un’unica linea di condotta, di vita e di lavoro, in verità anche le compagnie dello stesso battaglione non avevano comportamenti tali da sembrare dello stesso Esercito Italiano.

Comunque lui cercava sempre di comportarsi e lavorare come gli era stato insegnato all’Accademia Marescialli e quando aveva dei dubbi consultava le sinossi con le procedure previste.

Vi sono però delle attività che per le modalità e la tipologia non sono oggetto di precise istruzioni, come quella che gli si è presentata in quella bella tarda mattina di sole, svoltando lateralmente da una palazzina. In un’area generalmente dedicata al parcheggio delle auto, ma frequentemente vuota perché lontana dal piazzale dell’alzabandiera, erano stati posti ben sei grandi tavoloni imbanditi coperti da tovaglie di carta e con vari vassoi pieni di panini, tramezzini e patatine, oltre a bicchieri con bottiglie di coca cola, aranciata, acqua, prosecco e spritz. Il Maresciallo Gigetto stava per girarsi ed andare via, ma venne chiamato ed invitato alla festicciola, o meglio al rinfresco. Nel chiedere a cosa si doveva quel momento di festa, gli furono indicati i cinque “Luogotenenti” che erano stati chiamati dal Comandante di Reparto per comunicare loro la data dell’uscita dal “servizio attivo”. Sarebbero stati a brindare e festeggiare quei cinque “Luogotenenti” ed a far loro i complimenti.

Un paio di quei sottufficiali erano ben pasciuti, ma tre erano alti e magri ed erano anche molto apprezzati dai colleghi. Gigetto li aveva intravisti in altre occasioni ed un paio di loro gli erano stati anche indicati per risolvere alcune problematiche che gli si erano presentate durante alcune sue attività lavorative. A questi uomini mancavano solo cinque mesi lavorativi e sprizzavano gioia al solo pensiero di potersi dedicare a breve a tante loro passioni, una volta non più in servizio.

La settimana seguente, il nostro caro Maresciallo Gigetto, appena fuori da un ufficio del Comando venne quasi travolto da un Luogotenente che stava uscendo a testa bassa dall’ufficio attiguo a quello del Comandante. Gigetto si scusò e rivolse ancora le sue più sentite congratulazioni per l’avvicinarsi della data di pensionamento.

Il Luogotenente cupo in viso lo taccia seccamente con: <<Lascia stare>>. Gigetto trasecolato si rammaricò davanti a questa reazione, ma il Luogotenente, comprendendo lo stupore del giovane maresciallo, lo prese sottobraccio ed esclamò: <<Scusa, tu non c’entri niente, vieni che ti offro un caffè per farmi perdonare>>. Sorseggiarono il caffè in un silenzio irreale, e Gigetto si accorse che il Luogotenente teneva accartocciata in mano una busta gialla. Cercando di rompere il ghiaccio del silenzio, il giovane Gigetto, accennò una battuta: <<E’ triste per il pensionamento? La busta racchiude il Decreto di pensionamento con la data esatta?>> . Il Luogotenente alzò gli occhi e dopo aver finito di sorseggiare il caffè, lo guardò con sguardo compassionevole e sussurrò: <<Magari, caro Gigetto, magari>>. E proseguì, <<Nella Forza Armata, l’Esercito Italiano, le buste gialle contengono belle notizie, come promozioni, pensionamenti, aumenti o brutte, come arretrati dovuti o avvisi di punizioni>>. Gigetto esclamò: <<Punizioni non penso proprio, anche perché Lei sta andando in pensione fra qualche mese>>. E il Luogotenente: <<E se fosse proprio una punizione?>> Gigetto ribattè: <<Ma Lei non ha mai preso una punizione, e cosa avrà fatto di talmente grave da dover essere punito a pochi mesi dalla pensione? Non è forse uno dei tanti scherzi che alle volte vi fate fra voi marescialloni?>> Il Luogotenente sorrise: <<No, caro Gigetto, purtroppo non è uno scherzo. Magari lo fosse, saremmo tutti qui a ridere ed a berci un prosecco. Ma oltre ad essere ben protocollato, mi ha telefonato il Capo Ufficio Personale del mio reparto per sollecitarmi nel comunicare il grado e nome del mio difensore>>. Gigetto non era ingenuo e chiese al Luogotenente: <<Ma se hanno deciso di punirla ad un passo della pensione, chi la può aiutare, quale suo collega può essere così in gamba da difenderla così efficacemente da farla assolvere?>> Il Luogotenente mentre prese il suo cellulare, guardò Gigetto ed esclamò: <<Nessuno caro il mio giovane amico, nessuno nel mio Reparto, anzi nessuno in tutta questa grande caserma>> e non aveva finito di dire ciò che rispose ad un numero chiamato.

Il Luogotenente cominciò a parlare davanti a Gigetto al cellulare, con un suo amico e, dopo i soliti saluti e convenevoli, l’amico gli rivolse i complimenti per il prossimo pensionamento, ma il Luogotenente diventò serio e cominciò a leggere le tre pagine della lettera firmata dal comandante di cui Gigetto incredulo aveva colto solo l’oggetto, ovvero “Avviso di avvio di procedimento disciplinare di corpo”. L’amico del Luogotenente lo schernì e, ridendo, gli disse semplicemente: <<Dai, è un bello scherzo, ci hai provato, ma non ci casco>>. Il Luogotenente aspettò che l’amico finisse di ridere e cadenzando bene le parole gli chiese:

<<Posso andare dal Capo Ufficio Personale a comunicare che tu sei il mio difensore per questo procedimento?>>. L’amico seriamente tacque per un minuto e comprendendo che non è uno scherzo, lo rassicurò: <<Si, dai il mio nome ed il mio reparto, anche se non credo che mi chiameranno, ciao caro amico>>.

Il giovane Gigetto, rivolgendosi al Luogotenente, gli chiese: <<Ma può questo suo collega ed amico, venirla a difendere?>> Il Luogotenente ribatte: <<Caro Gigetto, in un procedimento disciplinare, un militare può essere difeso da qualsiasi militare di ogni grado, basta che sia inferiore di grado al Presidente della Commissione Disciplinare, è scritto nlla Legge Italiana. Come è anche scritto che può essere inferiore o superiore al mio grado e deve essere un militare, ovvero anche se io sono dell’Esercito Italiano, posso essere difeso da un militare della Marina Militare, o dell’Aeronautica Militare o della Guardia di Finanza o dei Carabinieri>> e vedendo la faccia sorpresa, continuò: <<non lo sapevi, vero? Questo è il grande problema di tutti i militari che subiscono queste angherie, l’ignoranza dei loro diritti>>

Il Luogotenente salutò Gigetto, che però lo seguì, e si recò verso la Palazzina Comando per andare dal Capo Ufficio Personale a comunicare che il difensore era questo suo collega ed amico che fortunatamente lui e disgraziatamente per chi voleva infierire su di lui, aveva conseguito un paio di lauree (probabilmente una in legge). Provarono (invano) a protestare in quel comando cercando di non accettare quella designazione di difensore, ma la risposta ferma del Luogotenente fu sempre la stessa: <<Siete voi che mi volete punire, siete voi che mi volete processare, questo è il mio difensore>>.

Il Luogotenente vide Gigetto fuori dall’ufficio comando, si voltò e gli strizzò l’occhio. Gigetto adesso si allontana e capisce perché quel Luogotenente ed altri sono rispettati ed apprezzati sia dai volontari in s.p.e. che dai marescialli, ma anche da qualche “illuminato” ufficiale.

Per qualche tempo Gigetto, fu molto preso dal suo lavoro ed anche da alcuni impegni familiari. Dopo circa tre mesi, Gigetto trovò una busta gialla sulla sua scrivania, gli tornò in mente il Luogotenente ed aprì con un certo timore quella busta. Con un forte sospiro di sollievo lesse e sorrise dell’invito (informale) di quel Luogotenente che non vedeva da tempo alla festa di pensionamento in un pomeriggio della settimana seguente in una pizzeria di un paese vicino.

Gigetto contento di essere stato invitato, si chiese come mai fosse stato invitato e pensò a chi ci sarebbe stato alla festa.

Gigetto, purtroppo arrivato con dieci minuti di ritardo alla festa di pensionamento del Luogotenente, rimase letteralmente stupito da quanta gente della caserma era stata invitata ed era venuta: colleghi marescialli, ma anche volontari, dei civili della Difesa e persino qualche ufficiale (ma di quelli non allineati con una mentalità aperta). Ed ancora più stupito quando nonostante tutta quella gente, il Luogotenente arrivò con due bicchieri di prosecco, e di fronte alla faccia esterrefatta di Gigetto, il Luogotenente gli sussurrò: <<Brindiamo Gigetto, brindiamo alla mia non punizione>>. Il nostro giovane maresciallo lo guardò esclamando: <<Cosa vuol dire non punizione?>> Ed il Luogotenente gli spiegò: <<Mi è arrivata proprio ieri una lettera del Comando, che in fin dei conti, visto che non avevo ricevuto mai punizioni, che le mie note caratteristiche erano sempre eccellenti, che mancavano pochi giorni al pensionamento, il Comandante decideva di soprassedere al prosieguo dell’azione disciplinare, perciò dichiarava il NON LUOGO A PROCEDERE, ritenendo annullata la lettera protocollata con l’oggetto: “Avviso di avvio di procedimento disciplinare di corpo”>>.

Gigetto ebbe un impeto di affetto ed abbraccio il Luogotenente, esclamando: <<Sono proprio contento per Lei>>. E il Luogotenente ringraziandolo e sorridendo lo guardò con affetto dicendogli: <<Per me caro Gigetto? Non sarebbe cambiato niente, ma purtroppo per gli altri si, adesso hanno tutti paura di quel Comandante, che ha lanciato indirettamente un triste segnale di terrore. Ovvero state attenti che vi posso punire e danneggiare quando e come voglio. Anche se con me ha dovuto fare retromarcia, perché dai piani alti gli hanno fatto capire, che sapevano che la mia tentata punizione era un bluff e, se si continuava nel procedimento, avrebbe dovuto pagare il suo Comando le spese del Foglio di Viaggio del militare convocato per fare il mio “avvocato difensore” ed il procedimento, oltre ad aver l’inevitabile mia assoluzione, avrebbe potuto avere altri risvolti per lui molto negativi. Invece, in questo modo lui si è mostrato magnanimo, ma tutti sono terrorizzati da quello che lui potrebbe fargli>>. Gigetto, si incupì, ma il Luogotenente lo tranquillizzò esortandolo: <<Tranquillo Gigetto, intanto bevi che oggi non si deve essere tristi e preoccupati. E poi tu sei un bravo ragazzo lavoratore, serio e disciplinato, difficilmente ti potrà succedere qualcosa di brutto. Comunque se, disgraziatamente, dovessi correre questo rischio, chiamami, questo è il mio numero di cellulare, perché quel mio amico è molto più giovane di me ed ha ancora tanti anni di servizio da fare, sicuramente verrà volentieri a difendere un bravo militare come te>>.  A questa affermazione Gigetto, si tranquillizzò e brindò un bel po’ più rilassato con il Luogotenente.

La festa fu proprio bella e Gigetto si accorse che gli sarebbero proprio mancati quegli Uomini ed in particolar modo quel Luogotenente.

                                                                   Salvatore Vinciguerra

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