Sig. Lorenzo Guerini
Egregio SIG. Ministro, dalle mie parti si dice, riferendosi a una donna: “una volta è prena, una volta è incinta, non a poz mai ral”.
Nel nostro caso, prima la pandemia da corona virus, poi la guerra in Ucraina, e il Parlamento non legifera su tema della sindacalizzazione delle FF.AA. e Corpi Armati dello Stato ad ordinamento militare; a questo si aggiunge Il Suo silenzio assordante, la Sua inerzia, e ciò spaventa.
Sono passati quattro anni, dico QUATTRO ANNI, non 4 giorni o 4 mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Se fossi un politico mi vergognerei per non aver saputo interpretare in tempo (40 anni dai tempi del movimento democratico dei Sottufficiali) le esigenze dei militari in tema di diritti, contagiati dai cambiamenti della società civile, negli anni 70. A maggior ragione mi vergognerei, sempre come politico, se a quelle esigenze i militari sono arrivati attraverso un contezioso, PERORATO E PORTATO AVANTI DA ASSODIPRO durato decenni e sfociato nella sentenza Costituzionale 120/2018.
E’ vero, è il Parlamento lento e riottoso ad accogliere e legiferare in materia; ma, è pur vero che il Ministro può fare qualche cosa per “sbloccare” una situazione che, a dir poco, è imbarazzante per il Governo e per le Istituzioni interessate.
Chi l’ha preceduta, Signora Trenta, quanto meno ha emanato una circolare che dettava i requisiti per essere “riconosciuti” come sindacati; infatti, oggi, grazie a quella circolare al Ministero della difesa ci sono oltre trenta sigle sindacali che non servono a niente senza una legge che ne riconosca l’efficacia e abroga le RR.MM. all’interno dell’Ordinamento; ma intanto ci sono e si muovono, si agitano, si propongono.
Cosa può fare, oggi, il Ministro? Intanto, vista la “lentezza” del Parlamento potrebbe:
- emanare un Decreto Interministeriale che ammetta queste sigle sindacali, alla concertazione del contratto giuridico ed economico insieme alle RR.MM. – finora escluse.
- Emanare una circolare affinché, gli Stati Maggiori, convochino, insieme alla RR.MM., anche le sigle sindacali fino a livello di base.
- Emanare una circolare che consenta al militare una sorta di preiscrizione al sindacato, in attesa della legge che consenta all’amministrazione di effettuare la “trattenuta” della quota per il sindacato al quale è iscritto. Questa ipotesi, inoltre, consentirebbe, a mio avviso, una sorta di rappresentatività da parte dei sindacati stessi e darebbe la possibilità, al Parlamento, di includere una soglia, al di sotto della quale, non ammetterli alle trattative.
Cordiali Saluti e Buona Pasqua
Socio fondatore
AS. SO. DI. PRO.
Vincenzo Moccia
p.s.
PROBABILMENTE NON CONOSCE ASSODIPRO CHIEDERO’ AL PRESIDENTE, NATALE PACINO, DI OMAGGIARLA DEL LIBRO SULLE ATTIVITA DELL’ASSOCIAZIONE IN QUESTI TRENTANNI, DICO E SOTTOLINEO TRENTANNI DI ATTIVITA’ NELL’INTERESSE DEI MILITARI
Giuseppe Seviroli
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