PENSIONE DEI MILITARI 2016: si allungano i tempi per il TFS. Come si conciliano i temi imposti, su riduzioni e esuberi, se il personale militare è penalizzato anche sul trattamento di fine rapporto ?

A cura di Assodipro. Roma 
Da anni si parla di “ esuberi “ nelle Forze Armate, di riorganizzazioni, alcune parzialmente in atto, di chiusure di enti, già avviate, di tagli sul numero del personale. 
Nel Libro Bianco del Ministro Difesa Pinotti si dipinge un futuro fatto di appartenenti alle FF.AA, ancora senza diritti sindacali, e  in maggioranza formate da personale Graduato ed a tempo determinato. 
Premettiamo  che il taglio del personale è un argomento che, come ASSODIPRO, ci vede contrari nel metodo e nel merito, e  che, la riduzione del numero del personale e la loro distribuzione sul territorio nazionale, è argomento che andrebbe approfondito e valutato attentamente.  
Evidenziamo che le motivazioni principali di tagli e riduzioni sono quelle di “ recuperare risorse “  da destinare agli investimenti in armamenti,  per favorire lobby economiche ed industriali che spingono verso il taglio di uomini e di posti di lavoro militari allo scopo di aumentare i loro profitti
Denunciamo che i tagli vengono programmati e discussi , esclusivamente a livello politico – industriale, senza il minimo coinvolgimento, tanto meno senza la minima concertazione, dei lavoratori in divisa senza diritti e tutele sindacali. Programmare il futuro delle Forze Armate, formate in maggioranza da personale che svolgerà solo un periodo della sua vita lavorativa nelle stesse, senza diritti e tutele dipinge scenari ancor più negativi per quelle che sono tutele fondamentali ( salute – lavoro – retribuzione e previdenza, un tema che penalizza pesantemente il personale con retribuzioni inferiori e quello più giovane ) e diritti ad essere rappresentati con modelli sindacali che, come affermato da sentenze della Corte Europea,  non si possono negare ai militari
Le PENALIZZAZIONI, anche PENSIONISTICHE, subite dai militari, mal si conciliano con una periodicamente  “ sventolata specificità “ e con la particolarità del lavoro svolto. 
Se lo scopo dell’ attuale politica verso il  personale è quello di tagliare, con ragionamenti che fanno diventare le persone solo numeri, senza tenere conto dei diritti e molte altre variabili, tipo quella della situazione internazionale o la realtà occupazionale del nostro paese, la penalizzazione ANCHE SULL’ USCITA dal servizio appare anche più pesante di quello che già è. 
Quindici mesi per ricevere solo una parte della liquidazione – soldi del lavoratore militare  trattenuti mese per mese per 35/40 anni di servizio, appaiono un FURTO ad personam e sono assolutamente disincentivanti per larga parte del personale che preferisce rimanere in servizio piuttosto che usare ridotti strumenti di uscita anticipata
RESTITURIE il diritto di avere la liquidazione, tutta,  in termini normali ( 6 mesi ) sarebbe, innanzi tutto, un operazione di giustizia ed equità verso il personale militare che non ha nessun tipo di incentivi all'uscita e chiede solo quanto è già suo.
Potrebbe avere anche effetti su quello che auspica la politica : riduzione del numero dei lavoratori militari.   

Vi proponiamo un articolo di Alessandra De Angelis,  per investireoggi.it, che fotografa la situazione attuale : Pensione anticipata militari 2016: si allungano i tempi per il TFS La pensione anticipata nel 2016 per i militari avrà un “prezzo” più alto: il personale di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e in generale tutti i lavoratori del comparto sicurezza, difesa e pubblico soccorso, dovrà attendere mediamente 12 mesi e 90 giorni per ottenere la prima rata del TFS ma, se il ritiro avviene prima del raggiungimento dei requisiti pensionistici, la liquidazione avviene dopo 24 mesi. 
Un periodo piuttosto lungo se si pensa che nel 2011 erano appena 105 giorni. Pensione anticipata militari: requisiti 2016 Liquidazione Tfs 2016, come sono cambiate regole e tempi Il primo intervento legislativo sulle regole del pagamento del Tfs è contenuto nel decreto legge 138/2011: la misura riguardava coloro che aveva maturato i requisiti per il pensionamento dopo il 12 agosto 2011. La Legge di Stabilità 2014 ha previsto una rateizzazione meno favorevole per il pagamento dell’indennità riducendo la prima rata da 90 mila a 50 mila euro. 
Attualmente le regole sono abbastanza complicate perché bisogna tener conto della causa di cessazione del rapporto di lavoro e del periodo in cui è stato maturato il diritto alla pensione. 
Pensione militari: i tempi per il Tfs Il caso più semplice è quello della cessazione dal servizio per inabilità o decesso: in queste ipotesi infatti il tempo di attesa massimo è di 105 giorni (oltre il quale scattano gli interessi a carico della PA). 
caso di cessazione volontaria o d’ufficio oltre il limite della permanenza in servizio (di norma 60 anni salvo qualifiche superiori), la liquidazione del Tfs avviene in 12 mesi e 90 giorni. 
Si sale invece a 24 mesi (più 90 giorni) per dimissioni volontarie dal servizio prima del raggiungimento dei requisiti anagrafici per il ritiro in caso di vecchiaia: i militari che vanno in pensione anticipata devono attendere due anni per il trattamento di fine servizio. 
Un’eccezione a questa regola è rappresentata da coloro che hanno raggiunto l’aliquota massima dell’80% della retribuzione pensionabile e il requisito anagrafico di 53 anni entro il 31 dicembre 2011. Da ultimo ricordiamo che i militari che hanno raggiunto i requisiti dal 2014, devono considerare uno slittamento ulteriore dovuto alle rateazioni: dopo il pagamento della prima rata passano 12 mesi.

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