Riordini, Concorsi e Interrogazioni Parlamentari, una guerra tutti contro tutti

Un famoso adagio di sindacalisti e politici navigati ci avverte che “un disegno di legge e una interrogazione parlamentare non si negano a nessuno..”, ci pensa sempre l’opposizione. Nel mondo militare questo ragionamento vale doppio, i parlamentari si stracciano le vesti per fare gli amiconi, presentarsi solidali ai malcapitati di turno. I problemi non mancano sono sempre gli stessi, “riordino delle carriere”, riforma della rappresentanza, esubero di personale, fondi pensione, contratto, specificità e via dicendo. Nel corso di questi trent’anni ci abbiamo fatto il callo, i militari hanno subito tutto e di più. Riordini delle carriere, ristrutturazioni, chiusura di Enti e Reparti, promesse mancate di ogni genere con buona pace della politica che si è alternata al potere.  Ulteriori complici di questo gioco delle parti sono stati gli stati maggiori e la rappresentanza centrale cocer.

Dal 1995 ad oggi un susseguirsi di Riordini delle carriere secondo il metodo della frankesteinmania del copia e incolla, taglia e cuci ha prodotto sperequazioni, sofferenze, invidie, confusione e soprattutto sfiducia nella politica e nell’amministrazioni. Ci sono stati figli e figliastri, si è allungata la carriera e le nuove generazioni non hanno memoria e rispetto per il passato. Le sanatorie dei malcapitati sono viste come  privilegi, ingiustizie, salti in avanti che favoriscono gli anziani. Così accade che il giorno dopo di un concorso volto a sanare una situazione pregressa i giovani si mobilitano per gridare all’ingiustizia, violazioni di diritto e roba del genere. Il concorso di per se era l’ennesimo papocchio figlio di quel taglia e cuci alla bisogna per calmierare il malessere giunto all’apice, i militari proveniente dalla ex L.958/86 andavano sanati/promossi “ope legis” senza concorso e prove, però per una sorta di necessaria pantomima si è pensato di fare un Concorso pro forma.

In questa mancanza di storia, riferimenti, visione di insieme di un mondo militare che si modernizza, tra i commilitoni si è scatenata una guerra di tutti contro tutti, da un lato chi va a bussare alla porta dei politici per avere una interrogazione parlamentare ed abolire un concorso, dall’altra chi propone petizioni popolari per mantenere il Concorso. Per non parlare dei Ricorsi che si prospettano da ambo le parti. Di seguito abbiamo pubblicato ben due Interrogazioni che sono l’esempio lampante della guerra tra poveri.

La cosa paradossale è che chi propone Interrogazioni, emendamenti, disegni di legge correttivi sono gli stessi che hanno creato il problema quando stavano al Governo. A fasi alterne, i partiti con buona pace delle Amministrazioni sono stati promotrici ora dei decreti di Riordino ora delle Interrogazioni, dipende dal momento e dalla poltrona in cui si siede in Parlamento.

30/04/2019

La Redazione

[19/4, 09:34] Ale: ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02739
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 163 del 15/04/2019

Firmatari
Primo firmatario: DALL’OSSO MATTEO
Gruppo: FORZA ITALIA – BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/04/2019
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 15/04/2019
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02739
presentato da DALL’OSSO Matteo
testo di
Lunedì 15 aprile 2019, seduta n. 163
DALL’OSSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
con decreto del Ministero della difesa – direzione generale per il personale militare – n. 31/1D, pubblicato in data 20 dicembre 2018 sul Giornale ufficiale della difesa ed avente ad oggetto la indizione di «concorsi interni straordinari, per titoli ed esami, per il reclutamento di Marescialli delle Forze Armate», è stato bandito il «concorso interno straordinario per titoli ed esami per il reclutamento di marescialli dell’Aeronautica militare», e stabilito che si ammette alla partecipazione al concorso de quo esclusivamente «il personale, arruolato ai sensi della Legge 24 dicembre 1986, n. 958 e successive modificazioni e transitato in servizio permanente nei primi due concorsi utili per l’immissione nel ruolo Sergenti dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, nonché nei primi tre concorsi utili per l’immissione in ruolo dei Volontari in s.p dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, rispettivamente ai sensi dell’articolo 35, comma 2 e dell’articolo 36 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 196»;
a parere dell’interrogante appaiono sussistere le condizioni per evitare uno spreco di denaro pubblico e una pesante ricaduta negativa sull’immagine delle forze armate a fronte del fatto che risulta all’interrogante siano stati depositati molteplici ricorsi al Tar del Lazio per l’annullamento del precitato concorso e degli analoghi concorsi riguardanti il personale dell’Esercito e della Marina Militare;
si ritiene, peraltro, che sussistano giusti motivi per rinviare le fasi successive all’avvenuto svolgimento della prova concorsuale fino a quando non vi sia una pronuncia definitiva del Tribunale amministrativo invocata dai molteplici ricorrenti –:
se il Governo non ritenga opportuno adottare iniziative tese a rinviare la nomina al grado di maresciallo dei vincitori di concorso, considerato che, come rappresentato in premessa, si è in attesa di una pronuncia definitiva della magistratura e vi è la concreta possibilità che i bandi concorsuali vengano annullati;
in alternativa, se il Governo intenda adottare le iniziative di competenza per consentire a tutto il personale militare in servizio, arruolato ai sensi della legge n. 958 del 1986, identiche progressioni di carriera già oggetto di molteplici contenziosi giudiziari in atto.
(4-02739)

[19/4, 09:34] Ale: Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01574
Attiva riferimenti normativi

Pubblicato il 16 aprile 2019, nella seduta n. 108
GASPARRI – Al Ministro della difesa. –
Premesso che:
il Ministero della difesa ha indetto concorsi interni straordinari, per titoli ed esami, per il reclutamento dei marescialli delle forze armate;
tra i requisiti generali di ammissione è prevista la partecipazione ai concorsi del personale arruolato ai sensi della legge 24 dicembre 1986, n. 958;
normalmente, per l’ammissione al ruolo di maresciallo è previsto il diploma di scuola media superiore che permette all’allievo di uscire dai previsti tre anni di corso con un diploma di laurea;
al concorso, invece, è possibile accedere anche se si è in possesso del solo diploma di scuola media inferiore;
le prove di ammissione al ruolo marescialli appaiono inoltre facilitate in quanto è previsto esclusivamente il superamento di 30 domande su 100 mentre non sono previste ulteriori prove selettive;
appare evidente la disparità di trattamento con i futuri marescialli che, al termine del loro corso, si troveranno ad affiancare marescialli che risulteranno con maggiore anzianità ma diversa preparazione;
i sottufficiali del ruolo di sergenti, vincitori di concorso per titoli ed esami per sottufficiali, si vedrebbero scavalcati da personale inferiore di grado,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle anomalie di questo concorso bandito dal Ministero;
se non ritenga che il diploma di scuola media inferiore e il superamento di poco più di un terzo delle domande d’esame siano requisiti inadeguati rispetto ai parigrado che escono dal corso per marescialli con un diploma di laurea;
che cosa intenda fare per porre rimedio all’anomalia che si verrà a creare e ai probabili ricorsi da parte del personale, e all’intasamento dei trasferimenti dal Nord verso il Sud che questo notevole numero di marescialli potrebbe provocare, anche nel rispetto dei sergenti e marescialli che aspettano da oltre 20 anni.

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