SUICIDI FORZE DI POLIZIA E FORZE ARMATE. RESOCONTO CONVEGNO

Piccolo resoconto del Convegno organizzato da As.So.Di.Pro unità coordinata di Ravenna, tenutosi in data 11.05.2019 ore 09.00 presso la sala Buzzi in Viale Berlinguer nr.11 a Ravenna. A breve saranno caricati i video dei singoli interventi.

I Temi trattati sono stati i seguenti:

“Il fenomeno dei suicidi nelle forze di polizia e nelle forze armate”

“ i nuovi sindacati militari”

“ la tutela della salute”

La nostra organizzazione associativa vuole creare un forum permanente tra Enti, istituzioni, Associazioni e Sindacati che hanno interesse la diminuzione del fenomeno.

Ha aperto il convegno con  presentazione e saluti alle autorità Domenico Calvagna dell’As.So.Di.Pro responsabile sede di Ravenna. Sono poi intervenuti nel dibattito successivo i relatori invitati,   Graziano Lori, presidente Associazione “CERCHIO BLU”,   Giuseppe Pesciaioli, presidente nazionale As.So.Di.Pro, On. Alberto Pagani, componente quarta commissione difesa.

Domenico Calvagna ha ricordato i suicidi avvenuti a Ravenna e in particolare quello del Ten. Fabrizio Caputo e dei Carabinieri di Bagnara di Romagna, ha ricordato anche quello del personale della polizia. Un fenomeno allarmante che tocca ogni comume e piccola realtà. In merito alle proposte di legge sul sindacato militare, ha messo in evidenza la necessaria effettività e concretezza che devono avere queste strutture per evitare quanto accaduto alla chiusura della caserma Dante Alighieri di Ravenna. In quell’occasione, lui e altri suoi colleghi  furono lasciati soli, costretti a rivolgersi a dei legali per capire qualcosa del loro futuro lavorativo e familiare. Il militare, il poliziotto è spesso solo nei problemi di lavoro in una complessità particolare, quasi sempre lontano dal suo luogo di nascita si trova immerso sin da subito tra mille doveri gerarchici, di subordinazione, disciplina, operatività che inevitabilmente si riflettono anche sulla famiglia. I  sindacati militari costituendi e la legge in via di attuazione potrebbero fare la differenza, aiutare questo stato di cose incagliato nel passato. La specificità del tipo di impiegho non signafica negazione dei diritti acquisiti come cittadini, tanto più che il panorama europeo già da tempo ha risolto il problema dando spazio ai militari di avere il sindacato. Attualmente il testo in discussione in parlamento è molto limitativo, probabilmente in contrasto con la stessa Costituzione (art.39), non si permette l’iscrizione ai militari in congedo, si limitano grandemente le materie di competenze, si autorizza o si nega l’autorizzaione ministeriale sindacale, si nega la possibilità di interfacciarsi con il Giudice del Lavoro, insomma un insieme di elementi che non fanno ben sperare. Assodipro come Associazione che ha proposto e pagato il Ricorso alla CEDU, Tar, CdS e in ultumo alla Corte Costituzionale, grazie al quale è stata emessa la Sentenza 120/2019 di dominio pubblico, sarà pronta ad intraprendre la stessa strada qualora l’approvazione definitiva della legge sarà fortemente pnalizzante rispetto al dettato europeo.

IL Presidente dell’Associazione “CERCHIO BLU”  Graziano Lori ha mostrato con estrema precisione i dati raccolti dall’associazione che presiede, evidenziando le fasce di età, nonchè la modalità dei suicidi, che nella gran parte dei casi avvengono con l’arma in dotazione al personale. Inoltre, pone la necessità di creare un centro, punto di incontro che aggreghi in modo condiviso i dati di osservatori ufficiali quali, quello della Difesan, della polizia e l’Osfo. Ha poi aggiunto che c’è assoluto bisogno di più formazione professionale del  personale sanitario, psicologi e psicoterapeuti, che dovranno esaminare, soprattutto dal punto vista umano e privato, la condizione di coloro che sono in evidente difficoltà psicologica. Egli rispondendo ad una richiesta di Domenico CALVAGNA in merito ad una incongruenza riscontrata sul dato dei suicidi del 2014 dei carabinieri auspica un confronto tra i detentori dei vari archivi da effettuarsi in un forum apposito.

Il  Giuseppe Pesciaioli Nei corpi prettamente militari delle forze armate tra i primi tre motivi di classificazione vi è il suicidio. Ha inoltre evidenziato che, molti  militari Americani, al rientro dall’Afghanistan si sono suicidati, infatti, 3000 circa sono  deceduti in area di guerra durante la missione, ma ci sono stati ben 36.000 presunti suicidi al rientro in patria. La situazione italiana non è rilevabile semplicemente perchè per le FF.AA. non esistono militari ammalati al rientro in patria. Ha messo in evidenza che, per i soldati italiani, non esistono dati chiari e realistici sul fenomeno, perché vengono semplicemente escluse le persone inviate alla C.M.O. (Commissione Medica Ospedaliera), in quanto questi ultimi vengono poi posti in congedo e per questo motivo le statistiche ufficiali della difesa non li rileva. La stessa cosa avviene per gli ammalati di tumore. È grave che in Italia non esista un monitoraggio scientifico ufficiale del Ministero degli Interni, della Difesa o anche dei Trasporti che dica quante persone inserite in una statistica riguardante le patologie direttamente connesse al carico di lavoro e quali sono state le conseguenze adottate dalle amministrazioni. Mancando tale sistema di monitoraggio, le conseguenze adottate sono semplicemente l’allontanamento dal servizio che vuol dire penalizzazioni stipendiali al minimo tabellare economico che si ripercuotono sul nucleo familiare. Queste situazioni diventano ingestibili per le famiglie, le associazioni di volontariato come As.So.Di.Pro. spesso sono le uniche  che, in molti casi hanno dato dei contributi economici per mitigare le situazioni di difficoltà economiche in cui vengono a cadere queste famiglie. L’associazione As.So.Di.Pro., nel corso di questi 28 anni circa di vita ha contribuito a sostenere colleghi in difficoltà sia economiche, sanitarie e professionali. Ha parlato dei problemi che incontrano gli operatori della Polizia penitenziaria, del contatto con il detenuto e del fatto che un operatore penitenziario suo malgrado non riesce a staccare con le problematiche vissute  neanche al termine del servizio. La stessa cosa avviene anche per gli operatori di polizia, per quanto attiene al servizio per alcuni versi diverso ma simile.

L’On. Alberto Pagani ha fatto osservare come all’interno di ogni corpo militare e non, ci siano delle specifiche mansioni che, a suo parere, il legislatore non tiene in dovuta considerazione, ha fatto l’esempio di un operatore addetto al 112, spesso sottoposto a carichi di tensione lavorativa certamente superiori a suoi colleghi che ricoprono altri incarichi non a diretto contatto con i cittadini e con l’aggravio della responsabilità di coordinare interventi che potrebbero essere di vitale importanza. Ha aggiunto che in ogni caso il legislatore deve tenere conto di tutti i lavoratori e dei rischi a cui possono andare incontro, certamente la specificità delle forze di polizia e delle forze armate andrebbe  presa in considerazione più di altre realtà lavorative, partendo dai dati che evidenziano chiaramente che i suicidi vengono portati a termine con l’arma in dotazione. In futuro è auspicabile un controllo più accurato del personale appartenente alle forze di polizia e delle forze armate che paventino evidenti difficoltà sia in servizio che nella vita privata.

As.So.Di.Pro unità coordinata di Ravenna è grata e ringrazia in modo sentito e sincero tutte le autorità intervenute al convegno, la Capitaneria di porto di Ravenna, la Croce rossa italiana, la Polizia penitenziaria di Ravenna, la Polizia locale di Ravenna, con la loro presenza hanno dimostrato grande sensibilità ai temi trattati e hanno reso più importante il convegno stesso.

Si ringrazia sentitamente l’auditore del  SIULP, il primo sindacato di polizia ad essere fondato nel 1974.

Si ringraziano inoltre, tutte le persone presenti a titolo personale.

                                                                                                                                                             Domenico Calvagna

                                                                                                                                                          As.So.Di.Pro Ravenna

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