Un altro carabiniere si toglie la vita – PERCHE' ? – " Quanti morti ancora vogliamo piangere ? ".

a cura di  s.rullo@tin.it

Quando si comincerà ad approfondire ed affontare questa drammatica problematica dei suicidi ?

Onore ai nostri Carabinieri

degli ultimi due casi avevamo parlato pochi giorni fa http://www.militariassodipro.org/news.php?item.982.13

Fonte : unionesarda.it   Quattro giorni dopo la morte del comandante della stazione di Narcao, un altro carabiniere si è tolto la vita a Iloghe, caserma rurale nel Comune di Dorgali. Il militare, appuntato scelto dei carabinieri di 52 anni, in servizio presso la stazione rurale di Iloghe (Dorgali), si è tolto la vita, questo pomeriggio, utilizzando la pistola d'ordinanza. L'appuntato scelto, originario di Oliena, dove viveva, era sposato e secondo quanto appreso, il gesto sarebbe legato a motivi di depressione. Il militare avrebbe lasciato un biglietto.
commento di Michele Rinelli  : Inseguo ancora la tragica cronaca dei suicidi,  le domande a cui non troverò mai risposte aumentano. Il dubbio che nell’Arma dei Carabinieri vi sia qualcosa che favorisca i più “deboli” a farla finita aumenta ogni giorno che passa. La tragica notizia arriva ancora dalla Sardegna, un Appuntato Scelto di 51 anni con moglie e figli, effettivo alla stazione rurale di Iloghe (Dorgali), si è abbandonato al suono sordo della sua calibro nove, le motivazioni sono sempre quelle, una generica depressione…. ma questi nostri Carabinieri sono tutti depressi ? Un dato sconcertante quello che l’Arma sta facendo balzare agli occhi delle cronache locali in questi primi mesi del 2013, nessuna di queste tragiche morti, che travalicano evidentemente le statistiche in rapporto con la popolazione civile, stimolano le più alte istituzioni dello Stato a fare il punto, a chiedere spiegazioni, a mettere di fronte a tutti che nella benemerita arma c’è qualcosa che non và…e non passa un mese che qualcuno si annienti!! Nessuno si sente colpito nel profondo da notizie cosi tragiche e tristi, è mai possibile che i più alti vertici al comando dei più importanti custodi delle democrazia quali sono i Carabinieri non  si riuniscano intorno a un  tavolo per capire qual è il male che affligge quelle persone che fanno fare loro carriera ? Cosa aspettano ? Che se non sarà la storia o un decreto legge a sciogliere il corpo saranno i loro stessi uomini ad annientarsi tutti  ??? Quanti morti ancora vogliamo piangere ? Quante famiglie distrutte dovremo ancora donare alla bandiera per la miopia di generali così distanti dalla truppa da non essere capaci di mettere un freno a questa epidemia di depressioni che, guarda caso, coinvolgono con maggiore propensione solo gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri ? Nessuno si aspetta un’ ammissione di singola responsabilità così come nessuno si aspetta che dall’oggi al domani si possano risollevare le sorti di un corpo che più di altri, evidentemente, sta soffrendo del clima di distruzione e devastazione che tutte le istituzioni dello Stato stanno affrontando ma da chi ha l’obbligo morale di intervenire ci si aspetta non solo pubblico cordoglio, che spesso non c’è, ma politiche di contrasto a un fenomeno odioso che certamente non può essere eliminato ma deve essere con ogni mezzo contrastato. Vogliamo forse che la magistratura cominci a indagare in maniera pressante per “istigazione al suicidio” i superiori di questi militari ? Non ci si può auspicare tutte le volte un intervento delle toghe per stimolare le istituzioni a sanificare se stesse, i magistrati dovrebbero interessarsi di altro!!!! Dovremmo forse dare credito al Generale Gasparri che, nel suo delirio di onnipotenza, davanti a una platea di giovani ufficiali disse che quei militari  suicidi non sono altro che poveri psicolabili disadattati alla condizione militare ? ……….


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