30 aprile 2014 L’applauso di circa cinque minuti a tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte di Federico Aldrovandi al congresso del Sap (Sindacato autonomo di polizia), suscita le critiche degli altri sindacati di categoria.
Silp-Cgil: “Ci dissociamo”
“Dopo le nostre lotte per democratizzare le forze di polizia e dopo la tragedia di una madre, di una famiglia, è sconfortante assistere a quanto avvenuto ieri a Rimini nel corso del congresso del Sap“. Ad affermarlo è Daniele Tissone, segretario generale del Silp (Sindacato italiano lavoratori polizia)-Cgil, secondo cui “le sentenze, per di più se definitive, si rispettano. Ci dissociamo da un episodio che nulla ha a che vedere con la nostra cultura e che trova, da parte nostra, e in ogni momento di questa vicenda drammatica, un atteggiamento deciso di condanna nel rispetto dell'etica e dell'esercizio del ruolo di chi veste una divisa“.
Siulp: “Il rispetto e la sacralità della vita umana sono irrinunciabili per chi vuole svolgere funzioni di polizia”
“Il rispetto e la sacralità della vita umana sono irrinunciabili per chi vuole svolgere funzioni di polizia. Lo afferma Felice Romano, segretario generale del sindacato confederale della Polizia di Stato Siulp.
“Ogni volta che si perde una vita umana per affermare la legalità – sottolinea – soprattutto quando si tratta di un giovane è un fallimento dell'intera collettività anche se ciò avviene per colpa o per qualsiasi altra motivazione che non rientri nel dolo di voler compiere un gesto così esecrabile”.
“Ecco perché queste tragedie, nelle quali va sempre portato rispetto per chi ha perso la vita e per i familiari che vivono il dolore del distacco – continua Romano -, debbono servire solo come riflessione per apportare ogni possibile correttivo affinché non si ripetano più e per evitare dolore ai familiari e devastazione in chi, anche se per colpa o negligenza, deve rispondere di quel fatto alla propria coscienza, ai propri figli, ai propri familiari prima ancora che alla giustizia e ai familiari della vittima. Per me le sentenze non si commentano e men che meno si criticano. Le sentenze si rispettano e basta. Questo è il limite che distingue lo Stato e chi lo rappresenta dall'anti Stato e i suoi accoliti”.
Siap-Anfp: “Gesto incomprensibile e gravemente offensivo”
“Gli applausi lungamente rivolti ieri agli agenti condannati in via definitiva per la morte del giovane Federico Aldrovandi appaiono come un gesto incomprensibile e gravemente offensivo”. Lo scrivono in una nota congiunta Giuseppe Tiani, Segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) e Lorena Spina, Segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp).
“A fronte di vicende giudiziarie, peraltro ormai concluse con sentenza che vanno rispettate, la tutela dei singoli – poliziotti o meno – va assicurata nelle forme stabilite dalla legge” sostengono i due.
“Episodi simili – proseguono – rischiano di fornire un’immagine distorta della polizia di Stato e dei suoi appartenenti, incrinando gravemente il rapporto di fiducia con l’intera collettività”.
Silp-Cgil: “Ci dissociamo”
“Dopo le nostre lotte per democratizzare le forze di polizia e dopo la tragedia di una madre, di una famiglia, è sconfortante assistere a quanto avvenuto ieri a Rimini nel corso del congresso del Sap“. Ad affermarlo è Daniele Tissone, segretario generale del Silp (Sindacato italiano lavoratori polizia)-Cgil, secondo cui “le sentenze, per di più se definitive, si rispettano. Ci dissociamo da un episodio che nulla ha a che vedere con la nostra cultura e che trova, da parte nostra, e in ogni momento di questa vicenda drammatica, un atteggiamento deciso di condanna nel rispetto dell'etica e dell'esercizio del ruolo di chi veste una divisa“.
Siulp: “Il rispetto e la sacralità della vita umana sono irrinunciabili per chi vuole svolgere funzioni di polizia”
“Il rispetto e la sacralità della vita umana sono irrinunciabili per chi vuole svolgere funzioni di polizia. Lo afferma Felice Romano, segretario generale del sindacato confederale della Polizia di Stato Siulp.
“Ogni volta che si perde una vita umana per affermare la legalità – sottolinea – soprattutto quando si tratta di un giovane è un fallimento dell'intera collettività anche se ciò avviene per colpa o per qualsiasi altra motivazione che non rientri nel dolo di voler compiere un gesto così esecrabile”.
“Ecco perché queste tragedie, nelle quali va sempre portato rispetto per chi ha perso la vita e per i familiari che vivono il dolore del distacco – continua Romano -, debbono servire solo come riflessione per apportare ogni possibile correttivo affinché non si ripetano più e per evitare dolore ai familiari e devastazione in chi, anche se per colpa o negligenza, deve rispondere di quel fatto alla propria coscienza, ai propri figli, ai propri familiari prima ancora che alla giustizia e ai familiari della vittima. Per me le sentenze non si commentano e men che meno si criticano. Le sentenze si rispettano e basta. Questo è il limite che distingue lo Stato e chi lo rappresenta dall'anti Stato e i suoi accoliti”.
Siap-Anfp: “Gesto incomprensibile e gravemente offensivo”
“Gli applausi lungamente rivolti ieri agli agenti condannati in via definitiva per la morte del giovane Federico Aldrovandi appaiono come un gesto incomprensibile e gravemente offensivo”. Lo scrivono in una nota congiunta Giuseppe Tiani, Segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) e Lorena Spina, Segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp).
“A fronte di vicende giudiziarie, peraltro ormai concluse con sentenza che vanno rispettate, la tutela dei singoli – poliziotti o meno – va assicurata nelle forme stabilite dalla legge” sostengono i due.
“Episodi simili – proseguono – rischiano di fornire un’immagine distorta della polizia di Stato e dei suoi appartenenti, incrinando gravemente il rapporto di fiducia con l’intera collettività”.