Scenari futuri, ma non troppo
La class action , legge 31/2019 ha esteso la possibilita’ di ricorrere collettivamente a tutti coloro che lamentano una violazione di diritti individuali omogenei. Non si tratta più di un’azione di classe solo per i consumatori, ma per qualsiasi classe di soggetti, (lavoratori consumatori o gruppo di soggetti omogenei). Sarà esperibile sia in caso di violazioni contrattuali, sia in caso di responsabilità extracontrattuali: non solo a tutela di interessi collettivi derivanti da medesimi contratti standard, ma anche per condotte lesive di diritti fondamentali, quali il diritto alla salute o all’ambiente (vedi vittime dell’amianto o uranio). A ciò si aggiunga che la nuova disciplina prevede la possibilità di una quota lite per gli avvocati e un compenso per il rappresentante di classe , ovvero soggetti più incentivati a rendersi promotori di azioni collettive.
Questo è quanto un’associazione di lavoratori (anche militari) o addirittura un SINDACATO potrebbe a breve avere come “arma” per poter far valere i diritti collettivi e promuovere battaglie di difesa, sempre delle ragioni collettive, che fino ad oggi, almeno per chi rappresentava le varie categorie militare (come es. la rappresentanza militare) erano di fatto impossibili da attuare. Con l’azione di classe un’organizzazione o un’associazione senza scopo di lucro, i cui obiettivi statutari comprendano la tutela dei predetti diritti, o ciascun componente della classe può agire nei confronti dell’autore della condotta lesiva per l’accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni. Possono proporre l’azione di classe soltanto le organizzazioni e le associazioni iscritte in un elenco pubblico istituito presso il Ministero della giustizia, ferma la legittimazione di ciascun componente della classe. L’azione di classe può essere esperita nei confronti di imprese o nei confronti di enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità.
La combinazione di questi fattori delinea un nuovo possibile strumento che potrà essere utilizzato per far accertare la violazione di diritti, nei confronti di viola quest’ultimi e soprattutto delle istituzioni pubbliche che dovrebbero proteggere e garantire tale diritto.
Sono tante le questioni rimaste in sospeso per i militari, Amministrazioni, Rappresentanze Militari, politica e governi protempore hanno lasciato decantare le problematiche in attesa che la soluzione arrivasse dal cielo, così non è stato e migliaia di militari hanno dovuto affrontare in solitaria la mancanza di giustizia. Dalla salute alle questioni economiche sono molteplici le sofferenze, ricordiamo i malati di amianto, uranio impoverito, vaccini, per non parlare della mancanza di attivazione dei “Fondi Pensione” o questioni recentissime come il “Moltiplicatore” e “Art.54”.
Ovviamente stiamo parlando di scenari “futuri” perche’ al momento, abbiamo stramente gia’ il braccio ma sfortunatamente non la mente !………a quando un sindacato pienamente operativo?
Concludendo proattivamente CORRIAMO GENTE CORRIAMO!!!
Dr. Paolo Ceraglia
Giuseppe Seviroli
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