LETTERA DI UN CITTADINO MILITARE Onorevole SEGRETARIO DI UN PARTITO, le scrivo chiedendole due minuti di attenzione, nei quali cercherò di riassumerle tutte le riforme che interessano ed interesseranno il ruolo del CITTADINO MILITARE in questo particolare momento . Sicuramente lei è a conoscenza del DDL 3271 “delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale”, integrato in questo momento dalla SPENDING REVIEW. Bene, rammenterà quindi che col suo consenso a riformare lo strumento militare con la SPENDING REVIEW lei da “una consistenza effettiva di 181.538 unità nel 2013 di cui 143.909 unità in servizio permanente e 37.629 non in servizio permanente” porterà a 170.000 unità il comparto delle tre Forze Armate, lasciando a casa ben 11.538 militari, dei quali la maggior parte di età compresa tra i 18 ed i 20 anni. Si è ritenuto opportuno escludere dalla SPENDING REVIEW i cappellani militari e le capitanerie di porto. Non contento di questo, il parlamento potrebbe appoggiare, penalizzando ancora i Militari, l ‘ ARMONIZZARE I REQUISITI DI ACCESSO AL SISTEMA PENSIONISTICO del Ministro Fornero ponendo in ultima posizione il MILITARE ITALIANO, sia come militare che come cittadino, nei confronti del COMPARTO DIFESA EUROPEO negandoci una SPECIFICITA’ riconosciuta a TUTTI I MILITARI EUROPEI. In Italia la SPECIFICITA’ sembra servire solo per un mero fine amministrativo. In parole povere altro non è che una percentuale di sconto tramutata in penale per la l’uscita anticipata dal servizio. La SPECIFICITA’ secondo la proposta Fornero dovrebbe equivalere ad una riduzione percentuale pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 58 anni fino al 31 dicembre 2018 e rispetto all’età di 59 anni a decorrere dal 1° gennaio 2019; tale percentuale annua è elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. Ovviamente, caro Onorevole , non soddisfatto, lei ha pensato bene di incidere nelle nostre tasche con un’ altra riforma, la LEGGE SULLA STABILITA, decurtando dal 1°gennaio 2013 i 12 euro al mese che ci spettavano per legge come vacanza contrattuale , allungando il blocco per il rinnovo dei contratti fino al 31/12/2014 , dimezzando i benefici della legge 104 , ed eliminando la legge 100 (trasferimento d’autorità) per chi viene trasferito nelle zone limitrofe (resta da chiarire la distanza). Lei , carissimo Onorevole, in questi giorni potrebbe esaminare anche il ddl 3271 del Ministro Di Paola e del Governo , il quale prevede misure molto più severe di quelle precedentemente descritte. Lei potrebbe contribuire a lasciare a casa , in un modo o nell’altroe nella migliore delle ipotesi, altri 20.000 CITTADINI IN DIVISA. Vi preghiamo di fermare questo provvedimento e quello sulle pensioni e di rinviarli all’esame di un nuovo Governo/Parlamento politico ed eletto. Onorevole, in tutto questo contesto, lei però con gli articoli 1350 e 1483 del codice di ordinamento militare ci nega di parlare di politica in servizio, di avere un SINDACATO, il diritto di associarci, inoltre egregio ONOREVOLE , recentemente lei ed i suoi stimatissimi collaboratori, ci avete negato l’unico mezzo che UN MILITARE ITALIANO aveva per far valere le proprie ragioni GRATUITAMENTE, ovvero il RICORSO GERARCHICO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, introducendo una tassa di 600 euro a chiunque di noi volesse difendersi con i propri mezzi , imponendo cosi a TUTTO IL COMPARTO DIFESA un’unica via: IL TAR! Migliaia di euro spesi per qualsiasi RICORSO di P.A., Eccelso Onorevole, è vero, abbiamo il RICORSO GERARCHICO, ma la percentuale di contestazioni perse è del 99,9%. Illustre Onorevole, lei ci lascia soltanto uno strumento di RAPPRESENTANZA MILITARE che è strutturalmente inadeguato, non allineandosi assolutamente a quanto disposto dall’art. 52 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. In conclusione , Onorevole ………. La invito a riflettere su quanto sopra descritto, rammentandole che le elezioni sono molto vicine e il MILITARE è un CITTADINO ma soprattutto è un ITALIANO e ricordandole che la crisi coinvolge DIRETTAMENTE anche le nostre famiglie, con figli , mogli e parenti senza lavoro, questi vengono definiti, da alcuni personaggi fuori dal tempo” GLI ALTRI”, qualcuno si azzarda a dire di non lamentarci perchè fuori GLI ALTRI stanno peggio, deve capire ONOREVOLE che gli altri fanno parte della nostra famiglia e incidono nel nostro vivere quotidiano più di quanto possa immaginare! Noi non ci sentiamo né dentro né fuori, siamo anche gli altri, Noi ci sentiamo parte della stessa società democratica .
UN CITTADINO MILITARE
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