Ministro Difesa Mauro. Scanu PD :“ Specificità -Ci dica qualche parola per togliere il blocco degli stipendi !”- “Il Parlamento è sovrano su tutta la politica militare”.

Sintesi degli Interventi, fatti oggi alla Camera, dopo l’ Informativa del Ministro Difesa Mauro , UNICO Membro del Governo presente in aula
GIAN PIERO SCANU. PD – Ci si sta infatti a cuore che quel gruppo di donne e di uomini che ci rappresentano in maniera così dignitosa e alta abbia piena contezza della vicinanza convinta del Parlamento. E accenniamo anche all'augurio di buona guarigione per i feriti. Ci auguriamo davvero che possano riprendere subito a servire il Paese con onore, come hanno fatto. 
  Signor Ministro, non mi sono scandalizzato quando lei, nell'esercizio di una funzione che ritengo  fisiologicamente corretta, se, come in questo caso, svolta in un contesto parlamentare, ha ritenuto di dover esprimere un giudizio politico sulla consistenza numerica dei deputati in Aula. Credo che questo, anche da parte di chi sostiene il Governo che lei in questa sede rappresenta, costituisca un atto di onestà intellettuale. È bene certe cose dirsele con molta franchezza, ma io sarò altrettanto franco, anche perché vale la reciprocità, per cui, con lo stesso atteggiamento costruttivo che lei ha voluto declinare nel sottolineare lo scarso numero di deputati, mi permetto, in maniera costruttiva, di svolgere alcune considerazioni. Signor Presidente, le chiedo un minuto, non di più, di tolleranza, perché il Ministro ha parlato di molte altre cose. Ritengo che sia normale potere avanzare questa richiesta.  Lei ha parlato di addestramento, signor Ministro. Siamo d'accordo: la sicurezza viene al primo posto e, se i fondi non sono necessari, può essere e deve essere costruita eventualmente anche con una riduzione delle spese militari.  Lei ha parlato di ISAF, signor Ministro: il mio modesto punto di vista è che almeno negli ultimi cinque anni ci sia stata un'identificazione tra ISAF e Enduring Freedom, che sono due cose completamente diverse. Per cui, tanto più alla vigilia dell'interruzione della nostra presenza, è opportuno che ci sia una vigilanza perché soltanto l'ISAF venga portata avanti. 
  Si è parlato di specificità. Ci dica qualche parola per fare in modo che venga tolto per il comparto difesa e sicurezza il blocco degli stipendi. Ci dica che cosa intende fare al Consiglio d'Europa e ci dica anche, signor Ministro, se in quelli che saranno i prossimi appuntamenti ci sarà da parte vostra la piena e totale disponibilità ad attuare ciò che la riforma impone: la decisione in termini di titolarità sovrana da parte del Parlamento nella definizione di tutta la politica militare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). 
 ALESSANDRO DI BATTISTA M5S  Ma la guerra ci fa schifo, Ministro, e siamo in guerra da dodici anni. Tra l'altro è una delle guerre più durature del Novecento ed è una guerra ! Il fatto stesso che lei dica che la missione cambierà, che la prossima missione sarà non combat significa che dove siamo adesso è una missione combat. Perché vi smentite da soli ? Perché (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Noi chiediamo un po’ di onestà intellettuale in quest'Aula. Siamo in guerra ed è una guerra che abbiamo perso, lo sapete tutti quanti, ne parlavamo prima anche alla buvette. La guerra è persa, perché tutte le guerre quando si iniziano sono perse, perché la guerra fa schifo, perché ci piace la pace e perché non crediamo che l'unico mezzo di risoluzione dei conflitti, anche dove ci sono, non terroristi, magari criminali, ma non terroristi, che comunque non ci hanno mai attaccato, Ministro, e questo anche dobbiamo considerarlo, perché l'articolo 11 della Costituzione parla chiaro: l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. 

SALVATORE CICU   ..Credo che questi possano essere i nuovi obiettivi per quanto riguarda non una strategia di uscita ma una strategia che sia, veramente, di partecipazione e di costruzione rispetto a quello che la nostra missione in ISAF e in Afghanistan ha saputo dare in tutti questi anni. Non posso parlare di fallimento, non possiamo pensare che abbiamo partecipato ad obiettivi fallimentari; abbiamo partecipato ad una situazione complessa che è ancora complessa e sarà sempre complessa rispetto a situazioni che vedono non regioni autonome piuttosto che ordinarie ma vedono tribù, vedono i diritti ancora calpestati di donne e bambini, non vedono, ancora, la partecipazione di comunità che possano esprimere in maniera completamente libera il loro voto Allora, a quello punterei ma punterei anche alla costruzione di progetti civili. .  DOMENICO ROSSI : È incredibile che ancora non si capisca come un Paese come l'Italia, che basa il suo spirito democratico sui valori derivanti dalla Resistenza, non possa disconoscere il suo DNA né possa estraniarsi dalle alleanze internazionali di riferimento. Forse chi l'ha capito di più sono proprio i nostri ragazzi e ragazze in divisa che per consentire a Paesi martoriati, come l'Afghanistan, di autodeterminare il proprio futuro liberamente, sono pronti anche a morire senza porsi scadenze di riferimento se non quelle derivanti dall'assolvimento del compito che questo Parlamento gli ha assegnato (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). 
ARTURO SCOTTO. SeL Signor Presidente, signor Ministro, abbiamo apprezzato, nella sua informativa, lo spirito con cui ha affrontato questo momento tragico, la morte del capitano dei bersaglieri Giuseppe La Rosa, una morte drammatica. A lui e ai suoi cari vanno il cordoglio profondo del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Vorrei ricordare anche un altro fatto: Giuseppe La Rosa era siciliano, era meridionale, come tanti dei soldati che ogni anno vengono inviati nelle missioni militari perché, molto spesso, non hanno alternativa rispetto ad un lavoro che manca e un Mezzogiorno che retrocede sempre di più. Inoltre, è tempo di bilanci e credo che il bilancio non sia, come dire, all'altezza dei proclami che nel corso degli ultimi anni sono stati fatti. Lo dico all'onorevole Cicu, non abbiamo partecipato al fallimento, a un fallimento, come chiama allora quei dati che soltanto nel 2011 l'UNICEF fornisce sull'Afghanistan ? 1.756 bambini morti, uccisi o feriti in conflitti, una media di 4,8 bambini al giorno. Probabilmente, questa è l'attestazione di una situazione che nel corso degli ultimi anni si è andata ulteriormente incancrenendo. Noi proponiamo, accanto all'uscita prima del 2014, dalla missione ISAF, che per ogni euro risparmiato sulla missione, il 30 per cento vada a progetti di cooperazione e sviluppo per rafforzare la democrazia in Afghanistan e per rafforzare le istituzioni civili quel Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e MoVimento 5 Stelle).
 NICOLA MOLTENI  Lega : Anche se i piani sono ancora confusi, perché alla loro determinazione manca proprio il sigillo americano, alla Ministeriale NATO della settimana scorsa è stato però lo stesso deciso di varare nel 2015 una nuova missione, la Resolute Support, che non prevede alcuna funzione di combattimento per i Paesi che vi prendono parte, ma che si annuncia comunque foriera di pericoli ed irta di difficoltà.   per Italia vi ha partecipato il Ministro della difesa, che senza alcuna consultazione con le Camere ha accettato che il nostro Paese continui a gestire l'intero ovest afgano nel quadro della nuova missione, che non contemplerà mansioni di combattimento, ma ci obbligherà in ogni caso a mantenere laggiù delle basi per un certo numero di anni, chissà quanti. Gli americani si sono presi l'est e il sud, mentre tedeschi rimarranno al nord; per Kabul e dintorni, una candidatura turca. Questa volta, onorevoli colleghi, siamo davanti persino agli inglesi, che non hanno assunto alcuna responsabilità maggiore, ed evidentemente ne hanno abbastanza.  Concludo, signor Presidente. Ci conviene davvero far così ?  Cosa pensiamo di guadagnarci ? La successione alla testa della NATO per un nostro candidato quando Rasmussen mollerà ? Occorre dire davanti al Paese cosa ci induce ad assumere responsabilità che, annualmente, persino Londra rifiuta. Dobbiamo chiarircelo prima che si debba nuovamente spiegare con parole stantie a qualche altra madre dolente perché ha perso un figlio (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
IGNAZIO LA RUSSA  Fratelli D’Italia :   Vede, signor Ministro, lei giustamente ha detto che c’è poca gente in Aula; io ci sono abituato, non è una novità: le potrei dire che c’è poca gente attorno a lei, potrebbero esserci anche tutti i Ministri, se fosse questo il metro, ma non ci sono i Ministri, c’è solo lei e ci sono pochi deputati. Non siamo lì soltanto – come pure è stato ricordato giustamente – per dare più libertà, più diritti agli afgani, ma siamo lì per difendere la nostra sicurezza. Un giovane deputato, che si chiama Alessandro Di Battista – se non mi sbaglio – ha parlato col cuore. Io l'ho capito: è un obiettore di coscienza, quindi veramente credeva a quello che ha detto, ma ha dimenticato che nessuno ha mai nascosto, o perlomeno non è mai stato nascosto, dai Governi Berlusconi in poi, che non si andava lì a fare una passeggiata: non ci va la Croce Rossa, ci vanno i militari per combattere in difesa della nostra libertà e della nostra sicurezza. 

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