Eccomi qua con unโaltra disavventura del nostro caro Gigetto, per il lettore attento a questi accadimenti del nostro caro amico.
Gigetto, questo giovane maresciallo, bravo militare apprezzato sia dai colleghi che dai superiori, concorreva a tutti i servizi di caserma e del reparto dove prestava servizio.
Ad una certa distanza dalla sede di servizio cโera un grande deposito munizioni che aveva la sorveglianza armata settimanale garantita da una compagnia presente nella regione.
Cosรฌ un giorno di primavera venne convocato dal Comandante di Battaglione per ricevere lโordine di guardia programmata per il mese successivo con la sua compagnia. Il mese passรฒ velocemente fra addestramento, tiri di recupero per i militari assegnati da poco, ritiro di tutto lโequipaggiamento e simulazioni di varie situazioni.
Finalmente arrivรฒ il giorno previsto per la partenza, ed il maresciallo Gigetto con tutta la sua compagnia fu ordinatamente in coda davanti allโarmeria unโora prima della sveglia per il ritiro dellโarma e la partenza. La strada da fare non era lunga, ma stare in colonna per la sicurezza rendeva tutto molto piรน lento. Perciรฒ nonostante la partenza effettuata alle prime ore della mattina si arrivรฒ a destinazione verso le ore 10,00.
Giunti davanti al Comando della polveriera, ogni militare era perfettamente a conoscenza dei propri compiti, al punto che la Guardia smontante, rendendosi conto che erano state effettuate tutte le procedure e tutti i cambi, decisero di partire subito, anzichรฉ allโora preventivata ovvero, dopo pranzo alla riapertura della polveriera.
Sia il Comandante di battaglione del maresciallo Gigetto, che il Comandante del reparto che era smontato gli telefonarono nel pomeriggio congratulandosi per lโefficienza e la velocitร delle delicate operazioni della compagnia da lui diretta. In Italia vi sono innumerevoli caserme e depositi di vario tipo (esplosivi, armi, munizioni, carburanti ed altro) tutte con sorveglianza piรน o meno incisiva. Comunque, tutte queste sorveglianze hanno regole abbastanza rigide e collaudate.
Perciรฒ la telefonata di un collega, appena piรน anziano, fatta la mattina di soli tre giorni dallโarrivo in polveriera colse di sorpresa il maresciallo Gigetto. Il collega lo avvisava di prepararsi ad andare via dalla polveriera al suo arrivo, per ordine del Comandante di battaglione. Gigetto gli chiese delle spiegazioni, ma il collega mantenendosi sul vago, gli disse che non sapeva niente e che comunque al suo rientro in sede il Comandante lโavrebbe reso edotto. Dopo circa unโora e mezza unโautovettura militare si presentava con il collega davanti al cancello di ingresso, per prendere le consegne e finire la settimana di guardia con la sua compagnia, ma non riuscรฌ a dargli lumi su questa improvvisa ed inusuale procedura. Rientrato con la stessa autovettura militare in sede, seppe che il Comandante era temporaneamente fuori sede, e comunque in attesa del suo rientro, era stata disposta unโautovettura per accompagnarlo in aeroporto e prendere un aereo per raggiungere la cittร dove risiedevano i suoi genitori. Gigetto, avvisata la moglie che non era piรน in polveriera, le comunicรฒ che stava andando a prendere lโaereo. Allโaeroporto, Gigetto vide la macchina blu che era a disposizione del Comando ed il Comandante che, dopo i saluti militari di rito, lo abbracciรฒ e lo esortรฒ ad essere forte. Mentre gli consegnava il biglietto aereo ed una โlicenza per gravi motivi familiariโ chiamata anche GMF, lo mise al corrente che il padre aveva avuto un pericoloso incidente al lavoro e che era ricoverato nella Rianimazione dellโospedale della cittร di residenza in grave pericolo di vita. Il maresciallo Gigetto, aveva sempre pensato che questo Comandante avesse molto a cuore il benessere dei suoi uomini, ma non pensava che arrivasse a tanto, e si riteneva fortunato di averlo quale comandante in uno dei periodi piรน bui della sua vita. Arrivato nella sua casa paterna, venne messo a conoscenza dalla mamma e dai suoi fratelli, che erano tutti rincuorati di averlo con loro. Le visite in ospedale nei giorni successivi purtroppo non inducevano allโottimismo, la situazione era molto grave e seria. Dopo circa cinque giorni molto frenetici fra visite in ospedale, per supportare la madre ed i fratelli, tutti piรน piccoli di lui, e cercare di ottemperare a varie incombenze, Gigetto ricevette una telefonata dal Vice Comandante che svolgeva anche lโincarico di Aiutante Maggiore. A questo alto ufficiale il buon Gigetto non seppe spiegare se cโerano prospettive buone o cattive e quali fossero i tempi, ricevendo risposta secca dallโufficiale. Ovvero: <<Ogni giorno in piรน oltre i giorni previsti dalla licenza GMF ti verranno detratti dalla licenza ordinaria, cioรจ dalle ferie>>. Gigetto rimase sconcertato con il telefono in mano, mentre il Vice Comandante aveva giร riattaccato. Allโarrivo della madre, Gigetto dissimulรฒ perfettamente lโirritazione di quella telefonata. Il giorno seguente, in ospedale i sanitari accennarono ad un piccolo spiraglio di speranza e Gigetto e sua madre ed i suoi fratelli si abbracciarono piangendo. Lโindomani mattina, poco prima di uscire di casa per recarsi tutti in ospedale, squillรฒ il telefono di casa, la madre avvisรฒ Gigetto che era il Capitano, suo Comandante di Compagnia. Il Capitano era un uomo di una certa etร , di grande esperienza ed umanitร , e Gigetto si sentรฌ subito in colpa per non averlo chiamato mai. Lโufficiale aveva una voce calma e paterna, e chiese notizie sulla salute del padre. Gigetto lo mise al corrente di tutto, anche della telefonata del Vice Comandante. La voce del Capitano, si fece secca e rincuorando Gigetto, lo confortรฒ avvisandolo di stare vicino alla madre tutto il tempo che riteneva opportuno. Per quanto riguardava la giustificazione dellโassenza dal servizio, oltre ai giorni previsti dalla Licenza GMF, non cโerano solo i giorni di licenza ordinaria (ovvero delle ferie), ma anche altri tipi di licenza che naturalmente dovevano essere giustificati ed autorizzati. Gigetto rimase circa quindici giorni vicino alla madre ed ai fratelli, in quanto il padre dopo il dodicesimo giorno miracolosamente riaprรฌ gli occhi e riprese conoscenza. Rientrato in caserma dopo sedici giorni di assenza, alla mattina si ritrovรฒ davanti il Capitano che lo abbracciรฒ con tanto affetto e fervore, e poi tutti i suoi colleghi e persino i militari della sua compagnia. Mentre prendeva il caffรจ con i colleghi dopo pranzo chiese al collega del Comando dellโUfficio Personale, la situazione numerica delle sue ferie e dei riposi, ricevendo una grande risata dal collega e dagli altri amici vicini. Stupito da questa reazione, Gigetto pensava che gli stessero facendo uno scherzo, o che volessero pagato il caffรจ al circolo come si usava alle volte davanti a richieste inusuali. I colleghi lo rassicurarono, e gli raccontarono che il Capitano qualche giorno prima entrando nellโufficio del Vice Comandante (Aiutante Maggiore), aveva chiesto di poter verificare il โruolinoโ della compagnia di Gigetto. Ricevendolo dal maresciallo dellโufficio personale su disposizione dellโAiutante Maggiore, il Capitano lo aprรฌ, lo sfogliรฒ e quando trovรฒ le pagine che interessavano il maresciallo Gigetto, repentinamente strappรฒ le pagine e le ridusse in piccoli pezzettini lanciati dalla finestra. Il Vice Comandante furioso minacciรฒ il Capitano che imperturbabile gli comunicรฒ che lui aveva unโaltra copia del โruolinoโ di compagnia, e sarebbe stata sua cura fargli avere tutte le assenze e le motivazioni. Il Capitano ricordรฒ al Vice Comandante, che lui era lโufficiale responsabile della compagnia e del maresciallo Gigetto e solo lui poteva aver autorizzato o meno assenze o altro. Il Vice Comandante, non pago delle risposte ed assicurazioni continuรฒ a sbraitare ed urlare attirando lโattenzione del Comandante irritatissimo, dato che era impegnato in una importante telefonata. La vista dellโarrivo del Comandante raggelรฒ tutti, che di fronte allโincresciosa situazione convocรฒ i due ufficiali responsabili nel suo ufficio. Il Comandante di Battaglione non urlava non gesticolava, ma dallโalto della sua statura ed austera figura, gli bastava guardare per ordinare ed intimorire. Ascoltata la versione dei due ufficiali, gli bastรฒ solo un cenno degli occhi per fare uscire il Vice Comandante dal suo ufficio e vedendo che si stava dirigendo verso il suo ufficio fece un cenno al Maresciallo Decano che era nei paraggi invitandolo ad accompagnare il Vice Comandante a casa. Il Capitano invece uscรฌ silenzioso e con passo svelto si diresse verso le camerate ed il comando della compagnia.
Mezzโora dopo tutta la compagnia era schierata ed il Capitano ordinรฒ lโattenti allโarrivo del Comandante di Battaglione, tutti erano impietriti davanti a quellโufficiale austero ed autorevole. Non era mai successo che il Comandante di Battaglione presenziasse allโadunata di una sola compagnia. Dopo che il Capitano aveva presentato gli onori al Comandante, questi acconsentรฌ che i militari inquadrati stessero sul riposo. Lโufficiale prese la parola davanti a tutta la compagnia esordendo: โQuesta รจ una compagnia organica allโEsercito Italiano, i militari obbediscono agli ordini, che gli vengono dai superiori, ma devono essere avvallati dai Comandanti. In questo momento, in questa caserma, voi avete il vostro comandante diretto, ovvero il Capitano, comandante di compagnia, ed io che sono Tenente Colonnello, e che sono il comandante di battaglione. Fuori da questa caserma, i vostri comandanti sono indicati sono da una apposita tabella affissa nella vostra bacheca ed in quelle di tutti i reparti militari. Ovvero, avete un comandante di reggimento, un comandante di brigata, un comandante di divisione, un comandante Corpo dโArmata, il Capo di Stato Maggiore dellโEsercito, Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Ministro della Difesa, il Presidente del Consiglio dei ministri, il Presidente della Repubblica che รจ il Capo Supremo della Difesa. Ogni vostro superiore puรฒ darvi ordini, ma il vostro comandante deve saperlo ed avvallarloโ
โIl vostro Capitano ha fatto bene nella vicenda del maresciallo Gigetto, e fra lโaltro colgo lโoccasione per consegnare davanti a tutta la compagnia, il risultato pervenuto del corso a cui era stato inviato per ordine mio, dove si attesta che รจ stato il primo del corso. Complimentiโ
Gigetto pensรฒ che fosse proprio fortunato ad avere quei due comandanti, e si rammaricava che alcuni suoi amici e colleghi, non cosรฌ fortunati, venissero puniti quasi quotidianamente quindi o si congedassero o addirittura (qualche volta) tentassero di porre fine alla loro preziosissima vita.